Il Parco dei diritti dei bimbi illumina la pineta

L’area verde tra Tagliata e Pinarella, aperta ad agosto, è particolarmente apprezzata dai più piccoli ma anche dagli adulti

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Il ‘Parco dei diritti naturali delle bambine e dei bambini’ è diventato realtà dopo anni di lavoro. Doveva essere inaugurato lo scorso febbraio, ma il lockdown ha bloccato tutto e l’apertura è slittata ad agosto con i turisti che hanno potuto testare l’area verde dal sapore europeo, immersa nella pineta di Tagliata e Pinarella.

Il parco è nato per accompagnare il ripristino di parte della pineta ferita dalla gravissima mareggiata del 2015, a seguito della quale centinaia di alberi vennero abbattuti. Nelle radure che si sono venute a creare con la caduta degli alberi, il Comune di Cervia, su progetto dell’architetto Aida Morelli, ha realizzato un parco ispirato al ‘Manifesto dei Diritti naturali delle bimbe e dei bimbi’ del pedagogista Gianfranco Zavalloni e ispirato alla ‘Convenzione dei Diritti del Fanciullo’ del 1989. Per ora sono state realizzate sei delle dieci stazioni (prossimamente saranno realizzate le ultime quattro, ndr) che rappresentano sei diritti: al dialogo, alla diversità, alla vita selvatica, alla natura, ai colori e ai suoni. Ogni stazione è caratterizzata da installazioni ludico-relazionali. Queste ultime sono progettate con l’idea che la qualità urbana riferita ai bambini sia fatta di esperienze concrete: spazi e tempi per una libera circolazione e per il gioco, attività educative in un ambiente sano, con opportunità culturali e di espressioni necessarie alla formazione e alla partecipazione, legati alla ‘naturalità’ della relazione con l’ambiente. Le installazioni di design creano, dunque, un dialogo con la pineta di Pinarella e Tagliata e, nello stesso tempo, diventano dispositivi di innesco dei diritti naturali attraverso il gioco, coinvolgendo i bambini. Bambini che nel mese di agosto hanno particolarmente apprezzato anche i laboratori curati dalla cooperativa Atlantide.

Il parco, con percorsi per ciclisti e pedoni, è una cornice naturale che spinge pure alla riflessione. Il progetto, costato 200.000 euro, è stato interamente finanziato con fondi europei dal Piano di Azione della Strategia di Sviluppo Locale Leader 2014-2020 - Programma di Sviluppo Rurale dell’Emilia Romagna (Azione 19.2.02.03 ‘Interventi di qualificazione e miglioramento della fruizione degli spazi naturali, vie d’acqua, aree storico-archeologiche e aree pubbliche a fini turistici, ricreativi, sociali’).

Ilaria Bedeschi