
L’impianto di Casalborsetti
Il progetto Ravenna CCS per la cattura e lo stoccaggio della CO2 avviato nel 2024 a Casalborsetti è, insieme al SoutH2 Corridor (la pipeline dedicata al trasporto di idrogeno), una delle due iniziative chiave del Piano Strategico 2025-2029 di Snam, che prevede un aumento del 25% degli investimenti per la transizione energetica. "Investiremo 12,4 miliardi di euro per un’infrastruttura paneuropea in grado di gestire molecole tradizionali e decarbonizzate come gas naturale, biometano, idrogeno e CO2, garantendo sicurezza e sostenibilità e soddisfacendo al contempo l’evoluzione della domanda energetica".
Lo ha dichiarato ieri Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, presentando alla comunità finanziaria il Piano, i cui due ambiti principali sono gli interventi in infrastrutture gas e nei business della transizione energetica. Nell’arco del Piano saranno impegnati da Snam 500 milioni di euro per sviluppare il trasporto di CO2 a livello nazionale e l’infrastruttura di stoccaggio a Ravenna, in partnership con Eni. L’obiettivo è quello di dar vita al più grande hub nell’area del Mediterraneo, uno dei più grandi al mondo e il primo in termini di efficienza. Le attività di iniezione all’impianto sono iniziate lo scorso agosto "con ottime performance", afferma Snam. La Fase 1 avviata nel 2024 convoglia 25mila tonnellate di anidride carbonica prodotta dalla centrale Eni di trattamento del gas naturale di Casalborsetti verso il giacimento di gas esaurito ‘Porto Corsini Mare Ovest’ in Adriatico, dove viene stoccata permanentemente a circa 3000 metri di profondità. Terminata la Fase 1, si procederà, entro il 2030, con la Fase 2, per la quale si prevede di stoccare fino a 4 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.
Dal 2030 in poi la grande capacità dei giacimenti di gas esauriti, stimata in oltre 500 milioni di tonnellate totali, permetterà di incrementare la portata a 16 o più milioni di tonnellate all’anno in base alle richieste provenienti dal mercato. La decisione finale di investimento, che sarà suddiviso in circa 200 milioni di euro per l’iniezione e lo stoccaggio di CO2 e 300 milioni di euro per la rete nazionale dedicata, sarà presa entro la fine del 2026, a condizione che i rendimenti siano adeguati e che i quadri normativi e legislativi siano favorevoli. "Il progetto sta garantendo – spiega Snam - un livello di abbattimento superiore al 90%, e con punte fino al 96%, della CO2 in uscita dal camino della centrale di Casalborsetti con una concentrazione di carbonio inferiore al 3% e a pressione atmosferica, le condizioni più severe a oggi riscontrabili dal punto di vista industriale".
Queste performance collocano Ravenna CCS come il primo progetto al mondo su scala industriale con questa efficienza di cattura. Una parte consistente del Piano strategico di Snam, 10,9 miliardi di euro, è dedicata allo sviluppo sostenibile delle infrastrutture gas, di cui 0,9 miliardi di euro sono destinati ai rigassificatori di Ravenna, Panigaglia e Pignataro, in particolare gli ultimi due richiedono la costruzione di alcune infrastrutture. Gli investimenti nei business della transizione energetica ammontano a 1,5 miliardi di euro (in aumento rispetto agli 1,2 miliardi di euro del piano precedente), di cui appunto 500 milioni di euro nella cattura e stoccaggio della CO2.
La CCS si sta affermando come una delle tecnologie più efficaci per decarbonizzare i settori industriali ad alta intensità energetica e a elevate emissioni di carbonio, le cosiddette industrie hard-to-abate, difficili da riconvertire, come cementifici e acciaierie. Maria Vittoria Venturelli