Il record di Germano Bevitori Trecento donazioni all’Avis "Si aiutano gli altri e se stessi"

Il 57enne di Lido Adriano, che nella vita fa il facchino, ha iniziato nel 2000 "Sia sangue che plasma. Ho cercato di trasmetterlo anche ai miei figli e a tutti gli amici" .

Il record di Germano Bevitori  Trecento donazioni all’Avis  "Si aiutano gli altri e se stessi"

Il record di Germano Bevitori Trecento donazioni all’Avis "Si aiutano gli altri e se stessi"

di Roberta Bezzi

Ha appena raggiunto l’incredibile numero di 300 donazioni plasma-sangue all’Avis, il 57 enne Germano Bevitori di Lido Adriano, che nella vita fa il facchino ed è socio da oltre trent’anni della Cooperativa Facchini Romagna. Con soddisfazione e orgoglio, parla di questo importante traguardo.

Bevitori, quando ha iniziato a fare il donatore di sangue?

"Tutto è cominciato nel 2000, ben 23 anni fa, seguendo i consigli dei miei genitori che mi ricordavano i numerosi vantaggi. Anzitutto quello di aiutare qualcuno che ne ha bisogno. Poi, la possibilità di fare analisi periodicamente in modo da essere sempre controllato. Senza contare poi che, per me che soffrivo di pressione alta, avrei potuto regolarizzarla. Oggi, posso dire di avere raggiunto tutti e tre gli obiettivi".

Con quale cadenza è solito fare donazioni di sangue?

"Nel tempo sono arrivato a una media di 10-15 donazioni annuali. Ma sono andato per gradi, per così dire. Fino al 2006-2007 ho donato solo sangue, tre o quattro volte l’anno, visto che questa pratica è in genere indicata ogni tre mesi. Poi ho cominciato anche con il plasma, scoprendo che questo tipo di donazione si può fare a cadenza di 15-20 giorni. Il passo successivo è stato abbinare le due donazioni".

Per chi non lo sapesse, può spiegare la differenza tra le donazioni di sangue e quelle di plasma?

"La donazione di plasma, o plasmaferesi, consiste in un normale prelievo di sangue che, a differenza dei prelievi di sangue intero, viene immediatamente sottoposto a centrifugazione. Questa procedura richiede tempi di attesa più lunghi, fino a un’ora, mentre per prelevare circa 600-630 mg di sangue bastano 10 minuti".

Cosa significa per lei donare sangue?

"Oggi come oggi, è un valore: si aiutano gli altri, si aiuta se stessi. Per questo ho cercato di trasmetterlo anche ai miei figli e a tutti gli amici".

Ci è riuscito con i suoi figli?

"Ce l ho fatta, anche se donano molto più saltuariamente rispetto a me".

Il suo è un gruppo sanguigno facilmente compatibile?

"Sì, ho lo zero negativo, quindi va bene per tutti. Per contro io posso ricevere solo questo. Sapere che il mio gesto di donare è utile negli ospedali e per chiunque ne abbia bisogno, mi inorgoglisce".

Era consapevole che sarebbe arrivato alla 300esima donazione? Teneva il conto?

"Sì. In tutti questi anni ho ricevuto molti riconoscimenti: attestati di benemerenza, medaglie di bronzo, d’argento e d’oro, oro con diamante e oro con smeraldo. E tutti già una decina di anni fa, visto che avevo già esaurito due libretti. Poi, continuando a donare, mi sono accorto di avere raggiunto quota 300 il 26 aprile, nel corso dell’ultima donazione di plasma".