UGO BENTIVOGLI
Cronaca

Imprese, aperture in calo e tante chiusure. Bene costruzioni e turismo, soffre l’agricoltura

I dati sull’andamento dello scorso anno, elaborati dell’Osservatorio della Camera di commercio di Ferrara Ravenna. Guberti: "Il territorio vanta un patrimonio che va difeso e rilanciato, ci sono tutte le qualità per affrontare il futuro e migliorarsi".

È negativo, seppur di poco, il saldo 2024 tra nuove aperture e chiusure per quanto riguarda l’anagrafe delle imprese ravennati. Un saldo che si attesta a -53 unità nei dodici mesi da poco conclusi. Alle 1.992 iscrizioni di nuove attività economiche hanno fatto da contraltare 1.975 cessazioni di attività esistenti, per un tasso di crescita della base imprenditoriale che si attesta a -0,14% contro il + 0,29% del 2023. Bene turismo, servizi e costruzioni, soffrono invece la manifattura, il commercio, l’agricoltura e la logistica. Queste alcune delle evidenze che emergono dai dati Movimprese sull’andamento della demografia delle imprese nel 2024, elaborati dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ferrara Ravenna sulla base del Registro delle Imprese.

In un confronto con le altre province italiane, Ravenna occupa l’85º posto per il saldo aperture/chiusure, con il suo -0,14% in una graduatoria guidata da Milano con 26.002 nuove iscrizioni e una crescita del 2,02%. In Emilia-Romagna guida Modena con +0,49% e 4.300 nuove iscrizioni. "Il territorio ravennate vanta un patrimonio inestimabile fatto di storia, di economia, di arte e cultura che va difeso, preservato e rilanciato – afferma il presidente della Camera di commercio di Ferrara Ravenna, Giorgio Guberti –. Ravenna ha tutte le qualità per affrontare il futuro, per farsi ammirare e per migliorarsi".

Fra i comparti più dinamici, in termini di crescita imprenditoriale, nel 2024 sono ancora quello delle costruzioni, nonostante la secca riduzione dei bonus legati all’edilizia, e quello delle attività dei servizi di alloggio e di ristorazione, sulla scia della ripresa del generale andamento del turismo. A fronte di questi risultati positivi, i settori tradizionali, agricoltura, commercio, manifattura e logistica, continuano a subire contrazioni nei numeri. Oltre alle costruzioni, che hanno fatto registrare un incremento ancora elevato (+96 unità), il cui trend risente positivamente della performance dell’artigianato (+66 unità) ed è il settore che cresce di più, tra i comparti che nel 2024 hanno fatto registrare i risultati migliori, si annovera anche la filiera delle imprese turistiche, tra le quali spiccano le +41 unità di alloggio e ristorazione. Vivace l’interesse (+26 unità) per le attività ricreative: favorita la crescita delle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento. In crescita anche il credito (+42), le consulenze professionali, tecniche e scientifiche (+34), il noleggio, agenzie-viaggio e servizi di supporto (+31), servizi Ict (+7) e le altre attività dei servizi (+7).

Sul versante opposto, nell’indotto dell’edilizia, andamento negativo per le attività immobiliari (-13) ma anche nell’agricoltura il bilancio di fine anno evidenzia una riduzione complessiva di 188 imprese, il commercio ha perso 84 unità, l’industria manifatturiera 19 e la logistica sostanzialmente pareggia avendo subito la perdita di 7 imprese. Più dinamico il sistema delle imprese artigiane; il contributo dell’artigianato al saldo generale è stato positivo e pari a +69 unità, come differenza tra 758 nuove imprese artigiane nate tra gennaio e dicembre e 689 che, nello stesso periodo, hanno cessato di operare. Il tasso di crescita trimestrale delle imprese È interessante il confronto tra i numeri del 2024 e quelli dei 15 anni precedenti: nel 2009 le imprese registrate erano 42.387 con 2.579 iscrizioni e 2.780 cessazioni. Nel dicembre scorso le imprese registrate in provincia erano 36.836, con un calo in tre lustri di 5.551 unità (13,1%).

Ugo Bentivogli