
La città che, a tiro di voto, si riempie di cantieri. Ma ce n’è uno, in via Codronchi, laterale a senso unico di via Maggiore, che sta mandando su tutte le furie i residenti. Per realizzare due marciapiedi, delimitati da ingombranti cordoli, spariranno posti auto e la carreggiata è dimezzata. Chi esce dal portone di casa dovrà stare attento a non essere investito da una bici o, viceversa, l’automobilista che esce dal cortile a non falciarne una. La signora Maria Lia del civico 84, che ha raccolto firme e in Comune si è sentita dire che ’la deliberà è di due anni fa e nessuno obiettò’, non usa giri di parole: "Mi hanno rovinato l’esistenza". A ben osservare il cantiere, che lavora a pieno regime, metterà ordine e decoro alla strada. All’origine della richiesta di marciapiedi anche le lamentele di chi non riusciva a passare a piedi in quanto le auto in sosta sfioravano le case. Ma nel primo tratto di via Codronchi, mezzo chilometro dalla gelateria all’angolo con via Maggiore fino all’incrocio con le vie Strocchi e Degli Spreti, il nuovo assetto provoca disagi e malumori.
Ai residenti non è chiaro se i marciapiedi saranno anche ciclabili. Alla signora Lia in Comune hanno detto di sì, sebbene al momento le strisce di catrame non abbiano segnaletica. "Sarà impossibile trovare uno stallo per la sosta, consentita solo in alcuni tratti delimitati da isolette di cemento che entrano a cuneo nella strada e costringono le auto a fare la chicane. Vi saranno rallentamenti, anché perché le auto continuano a fermarsi davanti alla gelateria, che pure ha le sue esigenze. I cordoli sono difficili da scavalcare per un anziano. Abbiamo portato firme in Comune, ma non ci hanno ascoltato". La sola concessione sarebbe quella di realizzare stalli a lisca di pesce nel tratto più largo della stessa via. "Sarebbe bastata una riasfalatura, che manca da 40 anni – lamenta Oriano Savioli –; ora esco con la bici e mi trovo davanti un muretto. Prima eravamo liberi, ora che siamo anche invecchiati ci sentiamo in trappola". Mentre il signor Nerino fa notare che "questa è una via vecchia, le auto non si possono mettere nei cortili perché erano calibrati per Bianchine e Cinquecento. Un’auto di oggi non entra perché gli accessi sono stretti e i cordoli a filo del passo carraio complicano la manovra. I lavori sono cominciati il 7 luglio, a insaputa dei residenti: "Lo abbiamo capito quando abbiamo visto ruspe e operai. Nessuno ci aveva informati". Secondo Federico Vannini, semmai, "avrebbero potuto realizzare una ciclopedonale solo da un lato, senza cordolo e in piano, multando le auto che vi parcheggiano sopra. Come fanno in Germania". La figlia, tra le poche che riesce a parcheggiare l’auto in cortile, è preoccupata in previsione della riapertura delle scuole. "Alle 8 meno dieci sono tanti gli studenti che vanno in bici alla Don Minzoni, passando da qui contromano. Prima, uscendo in retro con l’auto, avevo un po’ di visuale. Ora che sfrecceranno sul marciapiede si rischia di metterne sotto uno". Se non altro, la signora Luciana ha un rimedio per risolvere il nodo della sosta: "Useremo il parcheggio della Coop di via Faentina. Ma – ironizza – senza fare la spesa".
Lorenzo Priviato