Covid, Ausl Romagna "La variante Delta è già al 60%"

Sambri, direttore del laboratorio di Pievesestina, dove i tamponi vengono analizzati: "Numeri attesi"

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Vittorio Sambri, direttore dell’Unità Operativa Microbiologia del Laboratorio Unico di Pievesestina dell’Ausl Romagna: quale è l’incidenza della variante Delta sul totale dei contagi?

"Il dato di venerdì scorso dice che siamo quasi al 60%".

Una percentuale che ritiene preoccupante?

"No, non lo è. La Delta sta soppiantando la variante inglese. Le altre - la brasiliana, la sudafricana - sono fondamentalmente scomparse. Ora c’è un aumento della Delta in proporzione alla diminuzione della variante inglese. Questi sono numeri attesi, che non devono preoccupare".

Dobbiamo attenderci un nuovo aumento dei contagi causato dai festeggiamenti post vittoria ai Campionati Europei dell’Italia?

"Sicuramente quei festeggiamenti non ci aiutano. Se le persone non si fossero ammassate in piazza, con scarso utilizzo delle mascherine, sarebbe stato meglio. Quindi mi attendo una crescita dei contagi".

Un aumento che è quantificabile?

"I nuovi casi stanno crescendo poco, ma stanno crescendo. Certo, i numeri sono bassi, ma se guardiamo la Romagna si è passati da giorni con 15 contagi a una trentina. Quindi, esponenzialmente, da 30 potrebbero passare a 60 e via dicendo. Dobbiamo convincere le persone a vaccinarsi ed evitare che si riempiano gli ospedali, specie nelle Terapie intensive. Al momento la situazione negli ospedali è ottima.

Perché, soprattutto in chi ha 60 anni, c’è questa poca voglia di vaccinarsi?

"C’è uno scarico di responsabilità nei confronti degli altri e di se stessi. Io sono vaccinato e se mi dicessero di dover fare la terza dose, la farei volentieri. Qui invece c’è chi pensa che tanto ci penseranno gli altri a vaccinarsi e a contribuire a raggiungere l’immunità di gregge, dimostrando un senso di responsabilità nei confronti della comunità davvero basso. Il perché mi chiede? Una spiegazione razionale non c’è. ‘L’ho letto su Facebook, l’ho letto su un sito, me lo ha detto un amico’, ne ho sentite di tutte".

Regna la disinformazione?

"Sì. Insieme alla dottoressa Selleri, ho partecipato a un incontro in un comune del Bolognese. La collega ha mostrato il bugiardino di un antinfiammatorio molto noto, illustrandolo ai presenti. Nel bugiardino di questo farmaco non ci sono dati statistici, ma solo frasi generiche, mentre noi non ci fidiamo della vastissima letteratura sui vaccini. Abbiamo chiesto ai presenti di dirci se capivano quello che c’era scritto nel bugiardino, e molti non hanno saputo spiegarlo. Parliamo di un farmaco che tutti noi abbiamo preso. Bene, e non ci vacciniamo, nonostante tutte le informazioni in nostro possesso sui vaccini? Allora siamo degli imbecilli".la

La variante Delta colpisce certe fasce d’età di persone?

"Fa venire la malattia a chi non si vaccina e presenta gli stessi sintomi delle altre".

Si arriverà, come lei ha già avuto modo di dire, ad assumere una pillola anti-Covid?

"Le ricerche per trovare una cura farmacologica sono in fase avanzata. Quando arriverà questa pillola non so dirlo, ma sarà da assumere quando si ci ammalerà".

Ritiene che anche noi, come intende fare Israele, dovremo sottoporci a una terza dose Pfizer?

"I veterinari, che studiano i coronavirus da anni, hanno sempre detto che l’immunizzazione dura poco. Per cui ritengo che dovremo fare il richiamo una volta l’anno".

Luca Bertaccini