L’addio: lacrime e applausi "Ivano era una roccia" E la folla canta ‘Bella ciao’

In tanti hanno preso la parola per raccontare un aspetto dell’artista. Fra i volti noti erano presenti l’attore Enzo Vetrano e il filosofo Stefano Bonaga.

L’addio: lacrime e applausi  "Ivano era una roccia"  E la folla canta ‘Bella ciao’

L’addio: lacrime e applausi "Ivano era una roccia" E la folla canta ‘Bella ciao’

"Ivano probabilmente qui al mio posto direbbe così: “Bene, molto bene, anzi malessum”". Erika Leonelli ha aperto con questa frase il momento di commiato per il marito, Ivano Marescotti, di fronte a una folla di persone nella sala Oriani dell’ex convento di San Francesco a Bagnacavallo dove era allestita la camera ardente. C’è stata attenzione nel catturare ogni sfumatura nei ricordi di chi ha celebrato il lato umano e professionale del grande attore e regista. "L’ultima frase che mi ha detto è stata “Stella, mi dispiace” – ha continuato la moglie –. Il dolore è enorme. Mai abbiamo smesso di fare i nostri progetti. Ci siamo attaccati con tutte le nostre forze allo spiraglio di luce e bellezza che la vita è. Vivere il passaggio verso la morte ha rafforzato ancora di più il nostro legame. L’intimità che si vive nel dolore mentre il corpo ci abbandona è un’esperienza potentissima. Solo noi – ha sottolineato – sappiamo quello che abbiamo passato". Infine l’augurio, rivolto al marito, di continuare il suo viaggio non prima di avergli dichiarato per l’ennesima volta un "ti amo tantissimo". E poi il ringraziamento alla propria famiglia, agli amici e ai sanitari dell’Oncologia di Ravenna e della Medicina di Lugo, reparto in cui Marescotti è venuto a mancare il 26 marzo, e ai tanti che si sono uniti al dolore mostrando lacrime autentiche. L’ anagramma "Morte con vita" fatto da un amico, organizzando le lettere che compongono il nome dell’attore, ha chiuso l’intervento.

La cerimonia, con attorno al feretro le sorelle di Marescotti Elina e Ivana e la figlia Iliade, è continuata con i saluti istituzionali del prefetto di Ravenna Castrese De Rosa e poi gli interventi della sindaca di Bagnacavallo, Eleonora Proni, del sindaco e presidente della provincia di Ravenna, Michele de Pascale (era presente anche l’assessore alla Cultura di Ravenna Fabio Sbaraglia), della delegata alla Cultura del Comune di Bologna e della Città Metropolitana Elena Di Gioia, seguiti dai ricordi di una ex collega al Comune di Ravenna, dell’amica di vecchia data Patrizia Cevoli, di un amico del circolo della parrocchia di Villanova, del presidente provinciale dell’Anpi Ravenna Renzo Savini, di un rappresentante dell’Anpi di Villanova (era presente una delegazione da Marzabotto) e dell’attrice Elena Bucci. L’ultimo intervento è stato affidato alla figlia di Marescotti, Iliade, che ha chiesto un attimo di silenzio in omaggio al padre.

Fra i tanti presenti anche qualche volto noto, gli attori Enzo Vetrano e Maria Pia Timo e il filosofo Stefano Bonaga che, fra le lacrime, ha ricordato di Marescotti "la grazia umana, la luce e il senso delle proporzioni nella vita, il saper discernere fra le priorità". Non sono mancati i rappresentanti della compagnia teatrale di Santarcangelo, ‘La Mulnela’ con cui Marescotti aveva contatti continui e alcune ragazze della sua Accademia, che hanno partecipato indossando la maglietta con la scritta ‘TAM’. "Per noi è stato una persona importantissima – hanno sussurrato fra le lacrime Gessica e Viviella –. All’inizio lo temevamo per il suo aspetto burbero. Invece era completamente diverso, buono, comprensivo. Sapeva metterti a tuo agio e riusciva a spronarti. È stato una roccia nei momenti personali pesanti". L’eredità partigiana del padre Amleto è risuonata nel fragore dell’applauso al saluto dell’Anpi e poi sulle note di un ‘Bella Ciao’ intonato dalla folla all’uscita del feretro dalla sala. Poi l’ultimo applauso e un "Ciao Ivano" ad accompagnare l’ultimo viaggio verso Ravenna per la cremazione.

Monia Savioli