
Lavori sul canale Magni. Argini più alti e robusti. Un cantiere da 3,5 milioni
Tre milioni e mezzo per alzare e rafforzare gli argini del canale Magni a Villanova di Ravenna. È uno degli interventi del post alluvione, per mettere in sicurezza il territorio. In particolare l’oggetto dei lavori è un tratto di circa tre chilometri di lunghezza, a monte di via Viazza di sotto e fino alla via Godo. Qui un anno fa il canale ha fatto danni, con tracimazioni dell’acqua giunta dalle rotture del Lamone nel Faentino nei campi e tra le case del forese ravennate . E così ora si interviene, e per farlo verranno anche espropriati alcuni terreni privati. "L’emergenza del bacino in questione – si legge nella delibera con cui il consiglio comunale approva il progetto – consiste nell’insufficienza, in alcuni tratti del canale, delle sezioni di deflusso a contenere le piene importanti e in particolare nei tratti ricompresi tra la sp Godo e la Sp Viazza (via Viazza di sotto), cosiddetto ’tratto di monte’, a ridosso dell’abitato di Villanova di Ravenna, e il ’tratto a valle’ verso l’abitato di Ravenna ricompreso tra la via Canalazzo e la via Romea nord. Tale insufficienza può causare esondazioni che possono interessare anche i territori più a valle insistenti sul bacino a scolo meccanico del III° bacino Drittolo e IV° bacino Canala, causando dunque ulteriori problemi di tipo idraulico. Il progetto prevede pertanto la sistemazione e messa in sicurezza dell’asta principale (canale via Cupa, o Magni) attraverso interventi di riprofilatura e risagomatura, rialzi e ringrossi arginali verificando anche le opere interferenti col reticolo di bonifica (ponti e tombinamenti). È inoltre prevista la ripresa di frane e la messa in opera di pietrame nei tratti arginali che presentano tali problematiche causate principalmente dall’effetto marea sulle sponde stesse".
A gestire il canale è il Consorzio di bonifica della Romagna, che ha predisposto tutto per i lavori. "I privati interessati dagli espropri hanno già ricevuto tutte le comunicazioni del caso – spiega Stefano Francia, presidente del Consorzio di bonifica della Romagna – e ora stiamo lavorando all’appalto. Pochi mesi e inizieranno i lavori, si può dire all’incirca entro l’autunno. L’accelerazione comunque è massima". Per decidere come intervenire in questi mesi sono state fatte numerose rilevazioni, dice Francia: "Sono stati eseguiti dei rilievi topografici per capire fino a dove e quanti centimetri di argine in più servono in ogni area di intervento".
Alcuni lavori sono già stati eseguiti, qui così come su tutta la rete: "Dove gli argini erano molto rovinati sono stati sistemati, quella fase è terminata – prosegue Francia –. In alcuni punti erano danneggiati, a seconda delle condizioni".
Il cantiere in particolare prevede il rialzo e il rinforzo delle arginature "con quote adeguate ai deflussi indotti dagli eventi meteorici di riferimento e dal livello medio del mare", come si legge nella delibera del consiglio comunale, poi la risagomatura delle sezioni idrauliche "per ristabilire la corretta livelletta di scolo in ragione dei depositi terrigeni prodotti dall’evento alluvionale del maggio 2023" e infine il rivestimento di tratti del canale con pietrame per mettere in sicurezza il terreno franato e potenziare gli argini, realizzando anche paratie di contenimento e "alcuni manufatti interferenti con il cavo consortile".
sa.ser