Ravenna, 26 agosto 2024 – “La bellezza della natura non si abbatte, si protegge”: questo il messaggio, chiaro e potente, che ha guidato la manifestazione di ieri mattina a Lido di Savio, dove un centinaio di persone, tra residenti, turisti e commercianti, sono scesi in strada per protestare contro il progetto del Parco Marittimo che comporterà l’abbattimento dei pini domestici che costeggiano viale Romagna. A una ventina di alberi sono stati affissi i disegni dei bambini, con temi naturalistici.
La data prescelta dai manifestanti, quella del 25 agosto, non era casuale: “Il primo documento in cui è presente il pino domestico nello stemma di Ravenna è datato 25 agosto 1509. Il pino è un simbolo della storia della città, che rappresenta da sempre forza, accoglienza, generosità, prosperità ed eternità”, ricorda il gruppo di cittadini “Salviamo i pini di Lido di Savio e Ravenna”.
Già, perché oggi la manifestazione sarà replicata in città, appuntamento dalle 18.30 in via Maggiore all’angolo con la Circonvallazione San Gaetanino. Quello che denunciano i cittadini è “un crimine ambientale imminente”. E se il problema a Ravenna è più spalmato nel tempo, a Lido di Savio è imminente. Il progetto del Parco marittimo, promosso dall’amministrazione, ha già portato all’abbattimento di alcuni pini. “Con l’inizio di ottobre – lamenta il comitato – i lavori riprenderanno, mettendo a rischio oltre 60 esemplari di questi maestosi alberi”, ritenuti “parte integrante dell’anima di Lido di Savio”, che “da decenni proteggono e abbelliscono il viale”. Ora, la proposta di sostituirli con 35 frassini, ha messo i brividi ai cittadini: “Appare non solo discutibile, ma è un vero atto di vandalismo ambientale”. Ciò anche in quanto “i frassini, che richiedono enormi quantità d’acqua soprattutto in estate, non possono garantire la stessa funzione ecologica e storica”.
Tra l’altro, i progettisti avrebbero sbagliato a identificare gli alberi: “Non sono pini marittimi come indicato, ma Pinus pinea, pini domestici”. Senza contare che, “nel tratto di viale Romagna interessato dai lavori, i danni alle radici dei pini sono minimi, se non inesistenti”. E “intervenire in modo così drastico appare del tutto ingiustificato. La loro presenza rappresenta un valore inestimabile per la località e il loro abbattimento rischia di allontanare il turismo”.
Nei giorni scorsi l’assessore al verde Igor Gallonetto, che era stato invitato alla manifestazione, aveva proposto l’apertura di un tavolo di confronto. Un’apertura che ha fatto ulteriormente infuriare il comitato: “Ma quale tavolo? Già a ottobre sessanta pini di Lido di Savio potrebbero diventare essi stessi tavoli... Ora non servono tavoli: è sufficiente che l’assessore richieda di sottoporre alle opportune varianti le delibere con cui si dà il via agli abbattimenti, in modo da poter proseguire i lavori del Parco Marittimo senza questo inutile, antieconomico ed antiecologico massacro”.