
Un frammento di uno dei video che hanno ripreso la scena della manata sul viso del sedicenne sabato sera
Ravenna, 16 luglio 2025 – Le treccine e l’aria un po’ stanca, il trapper sta camminando sotto il palco a concerto finito. Sta raggiungendo l’uscita del locale ed è circondato dalla sua security. Dietro una transenna ci sono i fan: le braccia allungate in avanti per salutarlo e le voci che incitano “Astro, Astro”, il suo nome d’arte. Nel frattempo, in sottofondo, dalle casse è partita la nota hit ’Marocchino’ di Baby Gang, popolarissima tra gli adolescenti. Sembra una scena qualunque di un sabato sera qualunque in una discoteca qualunque, ma, a un certo punto, il cantante si ferma. Torna indietro e, in modo apparentemente inspiegabile, si scaglia contro un giovane fan che è in prima fila dietro alla transenna.
Prima gli strappa gli occhiali da vista dal viso - mai recuperati - e poi gli dà qualche schiaffo. Lo spintona e qualcuno gli rovescia dell’acqua; infine, anche un membro della security lo strattona. Il tutto ripreso dai telefonini. L’entourage del trapper riprende a camminare, allontanandosi, e il giovane fan si gira verso uno dei tanti cellulari che stanno riprendendo sconvolto, senza capire l’accaduto. Queste le immagini dei video che stanno circolando su TikTok e sulle chat della riviera romagnola, girate sabato notte in una nota discoteca nel cervese.
L’episodio vede coinvolti il trapper Rida Amhaouch, in arte Astro, classe 2000, nato ad Acireale (Catania) e un suo fan sedicenne che risiede nella zona del cervese. Secondo le prime informazioni trapelate, a far scattare l’ira di Astro sarebbe stato un pizzicotto ricevuto dalla folla mentre si allontanava. Dopo che i video hanno circolato su Internet per fare luce sulla vicenda abbiamo raggiunto l’avvocato cesenate Riccardo Luzi, che assiste per la famiglia del minore.
“Il ragazzo, che ha solo 16 anni – spiega Luzi – è stato refertato dal Pronto Soccorso ed è molto scosso per l’accaduto. Per noi, la vicenda è inspiegabile, a maggior ragione perché lui non ha fatto niente. Né il cantante né il suo entourage erano legittimati ad agire in quel modo. In questo momento, stiamo valutando che tipo di iniziativa intraprendere ed è ancora in corso la valutazione dei danni. Non vogliamo dare clamore mediatico alla vicenda, perché la priorità è tutelare il minore. Al centro dobbiamo mettere la personalità di un adolescente che ha vissuto un episodio così grave: dobbiamo dargli il tempo di processarlo senza l’esposizione mediatica che potrebbe danneggiarlo. Cercheremo di fare in modo che la circolazione dei video sui social cessi. Sono situazioni delicate: se da un lato è indubbio che questi avvenimenti abbiano un risvolto pubblico e che possano portare a delle conseguenze positive, contribuendo al dibattito e aumentando la consapevolezza; dall’altro, però, la priorità, mia e della famiglia, è di tutelare il minore, che, suo malgrado, è rimasto coinvolto in questa vicenda”.