Ravenna, 12 novembre 2021 - Quasi 320 chilometri da Belluno a Marina di Ravenna tra caselli autostradali, le prime nebbie, qualche coda. Doveva essere una gita al mare di un padre no-vax e della figlia 12enne con vaccino anti-covid19 a sorpresa: e invece si è trasformata in una delle più clamorose indagini contro i falsi Green pass. L’ipotesi della polizia è che decine di dosi di Pfizer non siano mai state inoculate con l’obiettivo di fare ottenere il certificato verde in cambio di circa 500 euro l’uno a pazienti della galassia no-vax provenienti da diverse città d’Italia. Uno scenario che è costato l’arresto a un 64enne medico di base convenzionato con l’Ausl Romagna, nonché ginecologo. È Mauro Passarini, originario di Bologna ma residente sul litorale ravennate dove ha uno dei suoi due studi (l’altro è in centro a Ravenna).
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Mauro Passarini su Facebook si mostrava critico sul Green pass
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L’uomo, difeso dall’avvocato Carlo Benini, deve rispondere di peculato, falso ideologico e corruzione nell’ambito di un’inchiesta coordinata dal pm Angela Scorza e approdata a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Sabrina Bosi. Secondo le verifiche della squadra Mobile ravennate, il 64enne, avendo la disponibilità di vaccini in qualità di medico vaccinatore, se ne era appropriato senza poi iniettarli a decine di pazienti di area no-vax. Dalle indagini è emerso che i primi di ottobre l’uomo aveva ritirato 15 flaconi di Pfizer per 90 dosi circa: di questi, 13 flaconi anziché utilizzarli per inoculare il vaccino, li aveva sfruttati – prosegue l’accusa – per certificare falsamente di avere vaccinato i pazienti, rendendo i lotti inutilizzabili perché conservati a temperatura ambiente. Tramite l’applicativo ‘Sole-Web’, l’indagato era riuscito a inserire certificazioni ritenute false per aggiornare i documenti vaccinali inducendo in errore il ministero della Salute. Sono stati sequestrati 79 Green pass in diverse province.
L'inchiesta partita da una mamma detective di Belluno
L’inchiesta era scattata da un esposto del 6 ottobre alla Procura di Belluno, città dalla quale erano partiti il padre no-vax e la figlia per la gita al mare. La minore, da esami clinici, non risultava avere sviluppato anticorpi: ciò aveva messo in allarme la madre convinta sostenitrice del vaccino e separata da anni dal padre.
Esami del sangue per i vaccinati da Passarini
Il 17 ottobre nelle tasche del medico, subito dopo la seconda dose inoculata alla minorenne, la polizia aveva trovato 1.550 euro: soldi per gli inquirenti ricevuti dal padre della 12enne per tre Green pass: il suo, della figlia e dell’attuale compagna. Nell’indagine risultano coinvolte a vario titolo altre persone tra cui un poliziotto vaccinato dal 64enne. In totale il medico ha somministrato oltre 400 dosi a 294 pazienti dei quali 68 provenienti da altri comuni: per tutti, si è già attivata l’Ausl per l’eventuale analisi degli anticorpi.