Ravenna, si finge nullatenente e incassa 20mila euro di reddito di cittadinanza

Il furbetto smascherato dalla Guardia di Finanza è un rappresentante di commercio evasore fiscale che guadagnava 100mila euro l'anno

Reddito di cittadinanza (foto di repertorio)

Reddito di cittadinanza (foto di repertorio)

Ravenna, 22 settembre 2022 - Guadagna centomila euro l'anno, ma si dichiara nullatenente per evadere le tasse e intascare il reddito di cittadinanza. Il furbetto smascherato dalla compagnia della Guardia di Finanza di Faenza è un rappresentante di commercio di beni e accessori per la casa residente a Castel Bolognese. L'uomo è risultato “evasore totale” per non aver presentato, dal 2016 in poi, le dichiarazioni fiscali ai fini delle imposte dirette e dell’Iva e di aver percepito, dal 2020, oltre 21mila euro di reddito di cittadinanza.

L'imprenditore, quando ha capito di essere stato scoperto, si è anche rifiutato di consegnare ai militari gran parte della documentazione amministrativo contabile relativa al suo lavoro, motivo per cui i finanziari si sono affidati alla banca dati in uso alla Guardia di Finanza e quindi a mirate acquisizioni testimoniali e documentali raccolte dai vari clienti e fornitori individuati, arrivando a quantificare in 400mila euro i redditi sottratti a tassazione.

Secondo le indagini delle Fiamme Gialle, oltre a evadere le tasse, l'imprenditore ha anche dichiarato il falso per richiedere e ottenere il reddito di cittadinanza. Così, dal 2020 ha ricevuto ogni mese 780 euro, per un totale di 21.260 euro. Per riuscire a rispettare i criteri per l'ottenimento del sussidio, l'uomo ha falsificato la Dsu allegata alla richiesta del beneficio, dichiarando di non lavorare e di aver conseguito nel 2018 un reddito inferiore a 9.360 euro. Le verifiche della Finanza, invece, hanno permesso di accertare che in realtà in quell'anno aveva guadagnato oltre 100mila euro.

L'imprenditore è stato così denunciato per occultamento e distruzione di documentazione contabile e per indebita percezione del reddito di cittadinanza. Inoltre, è stata inviata una segnalazione all'Inps per la revoca del sussidio e il recupero delle somme indebitamente erogate. Ulteriore segnalazione è stata fatta all'Agenzia delle entrate per l’accertamento formale e la riscossione delle imposte evase.