Omicidio di Faenza: la chiave del giallo in un pugno di minuti

Ricostruiti i tempi esatti del delitto, avvenuto fra le 5.59 e le 6.08. Scientifica al lavoro fino a tardi, ma l’assassino di Ilenia Fabbri non ha lasciato impronte di scarpe

La polizia ancora sul luogo del delitto; Ilenia Fabbri

La polizia ancora sul luogo del delitto; Ilenia Fabbri

Faenza (Ravenna), 9 febbraio 2021 - Dall’ultimo sopralluogo della Scientifica, non è emersa nessuna impronta di scarpa, né dentro né fuori l’abitazione, sebbene la scena del crimine si presentasse con ampie tracce di sangue. Inoltre pure sulle finestre, tutte chiuse e scrupolosamente esaminate dagli inquirenti, non sono risultati segni di effrazione, così come del resto già appurato per le porte esterne. Ma il garage, all’arrivo della prima Volante poco dopo l’omicidio, era aperto. Un autentico rompicapo tanto che quando ancora si pensava all’intrusione di un ladro, Arianna, la figlia della vittima, ha usato queste parole per manifestare il suo stupore: "Quando sono uscita di casa, ho chiuso la porta a chiave, come c… ha fatto a entrare?".

Aggiornamento L'ultima ipotesi: Ilenia uccisa su commissione

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Chi ha ucciso Ilenia Fabbri? Le piste - Vertice in Procura sul delitto di Faenza: escluso il movente passionale - Si cercano tracce di una quinta persona Resta insomma un giallo la morte di Ilenia Fabbri, la 46enne trovata sgozzata poco prima dell’alba di sabato scorso in un vano uso cucina della sua abitazione di via Corbara alle porte del centro di Faenza. Il fatto che non siano finora state isolate impronte, avvalora l’ipotesi di un assassino che ha agito da dietro con un potente fendente menato alla gola, forse dopo avere trattenuto la vittima quel tanto che bastava: la conseguente dispersione ematica, proiettatasi in avanti, non ha cioè coinvolto la suola delle sue scarpe. A questo punto si può inoltre parlare di aggressione solo conclusa nel vano cucina visto che anche ai piani superiori dell’appartamento, sono state isolate alcune serie di macchie di sangue. Del resto l’amica della figlia, pure lei di nome Arianna e ospite quella notte nell’abitazione, quando ha chiamato la figlia per raccontarle della sue preoccupazioni, ha parlato di una sagoma in fuga giù per le scale. L’aggressione potrebbe cioè essere iniziata di sopra e essere finita giù. Ma in questo delitto, a fare la differenza più che gli spazi sono i tempi. Sì, perché – come ha spiegato il procuratore capo facente funzione Daniele Barberini – siamo di fronte a un omicidio nel quale "trenta secondi in più o in meno fanno la differenza nella ricostruzione della dinamica". Tabulati alla mano, si va da un limite inferiore di 7 a un limite superiore di 12 minuti. Un ragionamento aritmetico che parte dal momento in cui la figlia esce dall’abitazione per raggiungere il padre Claudio, ex marito della defunta, il quale la sta aspettando in strada per partire alla volta di una concessionaria a Milano dove i due avrebbero dovuto ritirare una vettura per la giovane.

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Ebbene: il messaggio del padre per dire alla ragazza di scendere, è esattamente delle 5.57. La figlia, che è già vestita e pronta per uscire, riferirà poi agli inquirenti che in quel momento la madre si trova in camera da letto. Quindi tra le 5.57 e le 5.59 è nell’auto assieme al padre. Alle 6.06, quando i due stanno già viaggiando in autostrada, le arriva la chiamata dell’amica che le dice trafelata di essersi barricata in camera dopo avere sentito grida e trambusto: teme cioè la presenza di un ladro. Allo stesso minuto – sono ancora le 6.06 – la figlia chiama in Commissariato per lanciare l’allarme. Le pare strano che qualcuno si sia infilato dentro, lei aveva chiuso tutto per bene a chiave. E quando la pattuglia è già in viaggio (sono esattamente le 6.08), giunge un’altra chiamata alla polizia: questa volta si tratta di vicini di casa della 46enne allarmatisi per alcune urla provenienti dall’appartamento della donna. L’arrivo della pattuglia è alcuni minuti dopo, al massimo una dozzina: ma in quel momento tutto è già stato compiuto. Una manciata di minuti appena sulla bilancia di una vita intera.