Ravenna: operatrice di una comunità violentata da un minorenne

Condotta con la forza in una stanza, la donna si è poi presentata sotto choc al pronto soccorso. Il giovane arrestato dai carabinieri

L'operatrice ha denunciato la violenza sessuale (foto d'archivio)

L'operatrice ha denunciato la violenza sessuale (foto d'archivio)

Ravenna, 20 novembre 2020 - È stata costretta con la forza a rimanere di notte nella stanza di lui. E una volta lì dentro, è stata violentata. Il contesto di quanto riferito dalla protagonista di questa vicenda, è una delle tante comunità del territorio provinciale ravennate che ospitano minori segnati da problematiche personali e con la giustizia oppure più semplicemente non accompagnati. Tanto che la donna che ha fatto denuncia, è una educatrice del centro in questione. E il giovane indicato – un minorenne di origine straniera -, è già stato fermato dai carabinieri e ora si trova nel carcere minorile bolognese del Pratello in attesa di convalida: il ragazzo deve rispondere di violenza sessuale aggravata.

Sulla vicenda, sono in corso ulteriori accertamenti dell’Arma disposti dalla procura per i Minorenni di Bologna competente alla luce dell’età dell’accusato. In ogni caso, al momento sembra che nella mani degli inquirenti vi siano diversi elementi a sostegno dell’accusa, compresi i risultati della visita medica oltre naturalmente alla piena attendibilità delle parole dell’educatrice. Lo stesso minore davanti agli investigatori a caldo non avrebbe negato il rapporto sessuale, tuttavia ricollegandolo a un rapporto consenziente. Divergente e inconciliabile il racconto dell’educatrice: del resto ieri mattina si è presentata, ancora comprensibilmente segnata, in pronto soccorso dove per lei è stato aperto l’apposito protocollo previsto nei casi di contestate violenze sessuali.

Secondo quanto finora emerso, la donna si è potuta allontanare per farsi visitare solo quando il minore, praticamente in coincidenza con la fine del turno di lavoro dell’operatrice, ha riaperto la porta della sua stanza e si è allontanato quel tanto da consentire dunque alla donna di potersi a sua volta divincolare per lanciare l’allarme. Il ragazzo, segnato da varie problematiche personali e familiari, si trovava in comunità in applicazione a una specifica misura restrittiva per via di pregresse grane con la giustizia. Presto verrà ascoltato dai magistrati bolognesi i quali dovranno decidere la misura restrittiva da applicare ora in attesa dello sviluppo dell’indagine e alla luce dei comportamenti ricondotti al giovane anche nel recente passato. E’ dunque altamente probabile che alla fine debba rimanere al Pratello.

a.col.