REDAZIONE RAVENNA

Se n’è andato Pierangelo Guerrini, karateka da record

L’uomo si è spento martedì a causa di un tumore al pancreas contro cui lottava da anni. Nel 2015 era entrato nel Guinness per aver spaccato 200 mattoni a mani nude

CAMPIONE Pierangelo Guerrini

Lugo (Ravenna), 9 marzo 2016 - Era entrato nel Guinnes dei primati spaccando 200 mattoni a colpi di karate, la disciplina che amava e di cui era maestro. Un’impresa eccezionale quella compiuta alla palestra ‘Up & down’ se si considera che Pierangelo Guerrini, 56 anni, era già malato e provato da un tumore al pancreas. Ieri Guerrini si è spento a causa di questo male che aveva scoperto di avere alcuni anni fa e contro il quale aveva tenacemente lottato in ogni modo. «Per alcune ore sono rimasto confuso e ho pianto – aveva ricordato Guerrini sul giorno in cui gli era stata fatta la diagnosi –, ma poi ho preso in mano la mia vita, mi sono fatto operare a Verona nel centro più specializzato d’ Italia».

Guerrini (cintura nera 4° dan di kickboxing, cintura nera 4° dan di difesa personale, cintura nera 3° dan di karate tameshiwari e cintura nera 1° dan di ju jitsu) durante quella serata indimenticabile tenne tutti con il fiato sospeso strappando anche qualche lacrima.

L’atleta lughese del centro arti marziali Jks Defence entrò in scena tenendo per mano un bimbo, figlio del suo ‘braccio destro’ Luca Manzoni. Il piccolo posò la bandiera italiana sul mattone 162, quello che, se spaccato da Guerrini, gli avrebbe comunque consentito di salire sul tetto del mondo. Mattone e record andarono in frantumi. Poi andò avanti fino al mattone numero 200.

L’incasso, a offerta libera, fu devoluto all’Istituto Oncologico Romagnolo. Il 26 dicembre Guerrini fu premiato dall’amministrazione comunale per la giornata dello sport. E ieri il sindaco Davide Ranalli ha subito inviato un telegramma di cordoglio.

Addolorato anche Fabrizio Lolli, assessore comunale allo Sport: «Guerrini ha fatto una cosa straordinaria che tutti gli riconoscono, soprattutto nella sua grande forza – dice l’assessore – . Nel combattere la malattia era sempre determinato, parlava sempre al futuro non si è mai dato per vinto. E’ una delle cose che tutti devono ammirare, lui è sempre stato una forza di vita. Io l’ho conosciuto molti anni fa quando fece uno dei suoi primi tentativi di record: quella sera vedevo nei suoi occhi una forza sovrumana, una cosa che ti colpiva. E’ questo che alla gente piaceva e per questo è sempre stato molto amato».

Lolli però ricorda anche il lato sociale dell’attività di Guerrini: «Stava portando avanti la sua palestra a Bizzuno che ha contribuito a restaurare, a tenere vivo, questo centro di aggregazione. Tutti gli abitanti di Bizzuno gli sono riconoscenti anche per questo».