
Il convegno promosso da Banca di Imola Spa e Gruppo La Cassa di Ravenna era incentrato su prospettive e rischi dell’intelligenza artificiale
‘Intelligenza artificiale: prospettive e rischi’ è il tema di grande attualità di cui si è parlato al convegno promosso da Banca di Imola Spa e Gruppo La Cassa di Ravenna alla sala Grande del Museo Diocesano di Imola, al palazzo Vescovile. L’appuntamento è stato aperto dal presidente di Banca di Imola Spa Giovanni Tamburini e ha visto poi gli interventi del presidente del gabinetto scientifico-letterario Vieusseux di Firenze Riccardo Nencini, del professor Pierluigi Barrotta, docente ordinario di Filosofia della Scienza all’Università di Pisa, e dell’amministratore delegato e direttore generale del Cse, Consorzio servizi bancari, Vittorio Lombardi.
Le conclusioni sono state del presidente del gruppo bancario La Cassa di Ravenna, che include oltre a Banca di Imola anche il Banco di Lucca e del Tirreno, Antonio Patuelli: "Sono convinto che l’intelligenza artificiale abbia potenzialità straordinarie – ha esordito – innanzi tutto nel campo della medicina, dove sarà più facile studiare e combattere malattie oggi letali. Ma sono sinceramente impaurito dai monopoli tecnologici cui l’AI spiana le sue porte se non sapremo regolarla". Ha poi parlato del ruolo delle banche nella protezione dei dati degli utenti, che "sono sacri, nei dati ci sono la nostra autobiografia e le nostre scelte. Non ci sono terze parti per noi", aggiungendo però che "le banche non svolgono un compito di sicurezza istituzionale e non possono fare tutto, per cui la sfida della regolamentazione e della tutela dei diritti deve essere un impegno forte e collettivo per non cedere alla tirannia dei monopoli e alla conseguente perdita di libertà".