"Molestie alle studentesse", libero il professore di Cervia

L’insegnante sospeso dalla scuola, il racconto di una ex allieva

"Molestie alle studentesse", libero il professore

"Molestie alle studentesse", libero il professore

Cervia (Ravenna), 13 settembre 2019 - La scuola lo ha sospeso dall’insegnamento. Inoltre si è impegnato a non svolgere più la funzione di istruttore di palestra che svolgeva al di fuori del lavoro. Elementi che hanno spinto il Gip Janos Barlotti a revocare la misura degli arresti domiciliari e liberare il professore di un istituto cervese finito nei guai per le molestie alle sue studentesse e indagato per atti sessuali su minorenni. La Procura si era opposta alla revoca dei domiciliari. Nove allieve su venti di un’intera classe avevano riferito al preside di quelle attenzioni particolari che l’insegnante rivolgeva loro, spesso con battute allusive, apprezzamenti, carezze e, talvolta, veri e propri palpeggiamenti.

Un giorno, durante un compleanno, il prof avrebbe abbracciato la festeggiata rivolgendosi alla classe con una frase choc: ‘Se la violento non mi denunciate?’. Ma i suoi comportamenti sopra le righe sarebbero stati frequenti e andrebbero a ritroso nel tempo. Tanto che, al fascicolo di indagine sul tavolo del Pm Angela Scorza, nei giorni scorsi ai racconti delle allieve si è aggiunta la testimonianza di una madre la quale racconta, a conferma delle accuse mosse dalle ragazze, che quando era studentessa, circa 15 anni fa, anche lei fu oggetto delle attenzioni particolari di quel prof, che nel suo caso sarebbero sfociate in una vera e propria richiesta di prestazioni sessuali sotto la minaccia della bocciatura. La donna si è rivolta all’avvocato Massimiliano Nicolai, che già aveva raccolto segnalazioni di altre famiglie, e recentemente è stata sentita in questura dagli uomini della Squadra mobile.

La donna precisa di non avere alcun tornaconto personale nel riferire ciò a distanza di tanti anni, ma lo fa nel caso «fosse utile per dare maggiore credibilità alle ragazze». Da un punto di vista degli addebiti questa testimonianza non ne aggiunge di nuovi, ma potrebbe influire sul giudizio definitivo del Tribunale. La stessa riferisce che, dopo essersi fatta coraggio, alcuni anni fa si rivolse alla preside di allora dell’istituto per raccontarle che quando era studentessa quello stesso insegnante le fece una sorta di proposta indecente: una prestazione sessuale – perché ‘intristito dal disinteresse fisico della moglie’ – con la minaccia di bocciarla qualora avesse raccontato in giro la cosa. Eventualità in cui sarebbe incorsa un’altra studentessa: «lei è stata bocciata, ma io sono ancora qui», le parole di allora dell’insegnante riportate oggi dalla donna.

Dopo tanti anni la stessa ha trovato il coraggio di raccontare quell’episodio alla preside, spronandola a prendere sul serio le lamentele eventuali di altre studentesse. «Mi fu risposto che il professore era solo innamorato». Oggi il preside è cambiato, le denunce delle studentesse hanno scoperchiato una sorta di vaso di Pandora.