Profughi, pieni i centri d’accoglienza "Stiamo cercando altri 300 posti"

Prefettura al lavoro: "Aperti due Cas totalmente dedicati all’emergenza ucraina ma ci aspettiamo che giungano ancora molte persone". Al momento sono 622 i cittadini arrivati: 291 i bambini

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Sono perlopiù donne e bambini, fuggiti con la guerra negli occhi in cerca di una nuova stabilità. E sono così tanti che i posti nei Cas, i centri d’accoglienza straordinari, risultano già insufficienti: tanto che la Prefettura ne sta cercando altri 300 per far fronte all’ondata di profughi ucraini in arrivo in questi giorni nel nostro territorio.

Sono 622 le persone giunte finora nella nostra provincia: ma il dato è solo un’istantanea di martedì sera, come specificano dalla Prefettura, perché il numero continua a crescere.

Tra questi ci sono anche 291 minori, "ma nei Cas ne sono entrati solo 168, mentre per tutti gli altri è in corso la procedura: è probabile che qualcuno sia entrato già in mattinata".

Sono sparsi sul territorio ravennate: qualcuno sta arrivando nei Cas, altri sono ospiti da parenti o amici e altri ancora sono accolti nel Faentino grazie all’interessamento di Comune, Caritas e altre associazioni di volontariato.

L’impressione, però, è che gli arrivi siano lontani dal fermarsi: "Stanno aumentando e ci aspettiamo che ancora tanti altri si aggiungeranno – spiegano dalla Prefettura –. Nel territorio della provincia risiedono stabilmente circa 2.000 cittadini ucraini, noi facciamo il conto su quel dato: consideriamo che possano essere un punto di riferimento per i connazionali che stanno scappando dalla guerra. Arrivano nei modi più diversi: molti con mezzi propri, oppure donne e bambini vengono accompagnati da amici parenti che li lasciano qui e poi tornano in Ucraina. Qualcuno è venuto direttamente qui perché ha dei parenti o perché ha lavorato come collaboratrice famigliare sul territorio. Ci sono poi associazioni italiane o privati che per aiutare vanno a prendere i profughi ai confini e li portano qui. Nella maggior parte dei casi si tratta comunque di persone che qui hanno già una base, che hanno dei parenti sul territorio o che in passato hanno lavorato qui".

Il problema ora è poter accogliere tutti i profughi che stanno arrivando: "I posti a disposizione non sono sufficienti, tra coloro che già sono entrati e coloro che sappiamo che lo faranno nei prossimi giorni i posti sono già più o meno esauriti – prosegue la Prefettura –. Altri saranno a disposizione tra qualche giorno, e ora abbiamo fatto un’ulteriore gara per la ricerca di ulteriori 300 posti. Abbiamo aperto due Cas totalmente dedicati all’emergenza ucraina: il primo è a Riolo Terme, il secondo a Bagnacavallo. A brevissimo ne dovremmo aprire un altro anche nei dintorni di Ravenna".

Chiunque può mettere a disposizione spazi, case, stanze d’hotel, mentre la gestione sarà a cura di soggetti che hanno esperienza nel settore.

E se dipendenti e operatori non mancano, diverso è il discorso per i mediatori culturali: "Ne troviamo sempre di meno – continuano –. Non sono tanti e ora molti s’improvvisano, si utilizzano anche semplicemente persone che conoscono la lingua, anche se parlano prevalentemente italiano".

Sara Servadei