Sos Pronto soccorso: "Dal medico di base diretti al reparto. Attiviamo linee veloci"

La richiesta dei sindaci nella conferenza territoriale socio-sanitaria. De Pascale: "Tanti si rivolgono all’urgenza per prestazioni specialistiche. Su questa frontiera si può in parte già lavorare, valutando caso per caso"

Assistenza al Pronto soccorso

Assistenza al Pronto soccorso

Ravenna, 11 aprile 2024 – Una corsia preferenziale, un percorso veloce: dal medico di base direttamente al reparto, per la visita specialistica. Senza passare dal Pronto soccorso.

Li chiamano ‘fast track’, letteralmente ‘linee veloci’: sono i percorsi definiti che semplificano e velocizzano i tempi e le ‘tappe’ della sanità per i pazienti. Già esistono in alcuni casi specifici, come ad esempio al Cau, anche se solo per alcune tipologie di prestazioni. E per il futuro si sta pensando di estenderli il più possibile, così come richiesto dai sindaci nella Conferenza territoriale socio-sanitaria, e prevederli anche per i medici di base, in modo che una fetta più consistente di pazienti trovi una risposta ai propri problemi senza rivolgersi al Pronto soccorso. Del resto il nodo è sempre lo stesso, di cui si parla da anni: la difficoltà del reparto dedicato alle emergenze, dove non si trovano i medici, a gestire una mole di lavoro sempre più imponente. Una questione sempre più urgente da risolvere, perché già ora le attese sono tantissime e in più i pazienti sono destinati ad aumentare col progressivo invecchiamento della popolazione. Nei giorni scorsi i sindacati hanno fatto presente che anche i medici dei reparti vengono richiamati con ordini di servizio a coprire turni al Pronto soccorso che altrimenti resterebbero scoperti: un problema sul quale anche il direttore dell’Ausl Tiziano Carradori si è espresso, spiegando che nonostante i numerosi concorsi per assumere nuovi medici per il Pronto soccorso non c’è altro modo per sopperire al fabbisogno.

È una tragedia ovunque – dice il sindaco de Pascale – anche perché le scuole di specialità in emergenza non riempiono nemmeno tutti i posti disponibili. Il Cau un effetto misurabile lo sta avendo, ma ovviamente non è risolutivo, anche perché sono i cittadini a scegliere dove andare, non c’è un obbligo". Sul versante logistico sta avanzando il cantiere per migliorare e ampliare il Pronto soccorso del Santa Maria delle Croci, ma il nodo restano i medici che mancano. E così ecco la richiesta dei sindaci, che ricalca quanto già chiesto anche dagli stessi medici di medicina generale, come spiega de Pascale: "Oggi molte persone sono costrette ad andare al Pronto soccorso per avere poi accesso a prestazioni specialistiche, noi invece abbiamo chiesto che il medico di base possa mandarli direttamente nei reparti specialistici, quasi in tempo reale se c’è una vera urgenza, senza stare ore e ore in attesa al Pronto soccorso e sgravando così un po’ il lavoro".

I tempi con cui la novità potrebbe diventare operativa per ora non sono ancora chiari: "Siamo in una fase di sperimentazione del Cau e prima di apportare ulteriori modifiche occorrerà aspettare qualche mese per valutarne l’effetto – prosegue de Pascale –. Quella del ‘fast track’ però è una frontiera su cui si deve e si può lavorare e che si può implementare già in parte, guardando caso per caso, ovviamente facendo attenzione a non complicare troppo il lavoro dei