REDAZIONE RAVENNA

Ravenna, tutti in fila per visitare i giganti del mare

Boom di iscrizioni per le visite guidate gratuite alle piattaforme Eni Tappa alla Garibaldi C, a 8 chilometri dalla costa

Un momento della giornata di domenica (foto Zani)

Ravenna, 8 aprile 2019 - Al largo di Emilia Romagna e Marche operano 60 piattaforme inserite nel Distretto centro settentrionale Eni, il più importante della società, diretto dall’ingegner Diego Portoghese. La base è a Ravenna e comprende anche Molise, Abruzzo, Piemonte, Lombardia. In Adriatico le 73 piattaforme Eni nel 2018 hanno prodotto 2,7 miliardi di metri cubi di gas, la metà dell’intera produzione nazionale. Particolare non secondario: si tratta di un gas particolarmente puro, al 99,7%.

Il distretto conta su 1.400 dipendenti e un indotto di altre 4.600 persone. Per raggiungere i vari impianti produttivi presidiati giorno e notte il personale ha a disposizione, lungo tutta la costa che ricade sotto il distretto centro settentrionale, 21 imbarcazioni e due elicotteri, uno a Ravenna (6 posti) e uno ad Ancona (8 posti). I velivoli hanno una duplice funzione. In caso di mare molto mosso si preoccupano del cambio del personale a bordo delle piattaforme, ma sono costantemente a disposizione per rapidi interventi in caso di problemi sanitari.

Ieri Eni ha lanciato la prima giornata di ‘Energie Aperte’. L’evento da un lato vuole informare i cittadini che hanno aderito all’iniziativa di scoprire il Distretto centro-settentrionale facendo loro visitare anche la piattaforma Garibaldi C. Dall’altro, l’uso plurale di ‘energie’ sta a testimoniare gli investimenti in atto per la produzione di gas, ma anche per lo sviluppo delle rinnovabili e dell’economia circolare. L’idea è stata accolta più che favorevolmente: in due giorni sono andati esauriti i posti disponibili in tutte le visite alla piattaforme programmate fino a fine luglio, per un totale di circa 250 persone.

La piattaforma Garibaldi C dista 8 chilometri dalla costa e la navigazione dura una quarantina di minuti. Lasciate le dighe portuali, la prima installazione che si incontra è la Pwc T. Alle sue spalle c’è la Pwc A, la prima che sarà interessata dalla dismissione produttiva. Davanti alla prua del terzetto di imbarcazioni guidate dalla Mare Cristallo (le altre due sono Blue Boy e Punta Primo) si intravvedono gli impianti del campo Garibaldi-Agostino (12 pozzi) che fanno capo alla piattaforma Garibaldi C in funzione dal 1994 e presidiata tutto l’anno.

Attorno alle gambe della piattaforma l’acqua è cristallina e la visibilità è ottima, al punto che si vedono nuotare varie specie di pesci. Si sale a bordo. Briefing in sala mensa con un breve video sulle norme di sicurezza da osservare poi, dotati di casco, occhiali e guanti, su e giù alla scoperta della piattaforma. C’è l’area di stoccaggio del materiale necessario per eseguire le manutenzioni in tutto il campo produttivo, quindi la centrale che smista il gas in arrivo dai vari pozzi.

Mentre il personale esegue le varie operazioni, tutta l’attività è controllata da ‘remoto’ dalla centrale Eni di Casal Borsetti dove l’operatività è di 24 ore su 24. «Sulla Garibaldi C – spiega Gabriele Granata, 33 anni, il supervisore del campo – l’attività comincia alle 7 del mattino e chiude alle 18. Un’ora dopo la cena preparata dal cuoco di bordo. Facciamo turni di 15 giorni lavorativi e 13 a casa». Il personale che risiede sulla Garibaldi C si occupa della manutenzione dei 12 pozzi che costituiscono il campo Garibaldi-Agostino.