Rigassificatore, lavori al terminal Petra

Tour al largo di Punta Marina, dove Micoperi sta ripristinando il ’ragno’ e la nuova piattaforma destinata alle navi

Rigassificatore, lavori al terminal Petra

Rigassificatore, lavori al terminal Petra

Imbarco a Porto Corsini al cantiere Orioli, sulla Micoperi Express si esce dalla canaletta del Candiano, si oltrepassano le dighe e in 25 minuti si arriva alla Yudin a 8,5 km dalla costa, di fronte a Punta Marina. È lì, alla piattaforma Petra, che la nuova ammiraglia della flotta Heavy Lifting di Micoperi sta lavorando al terminal, insieme a Rosetti Marino e Saipem, dove attraccherà la nave rigassificatrice BW Singapore che fornirà 5 miliardi di metri cubi di gas l’anno. Il viaggio è organizzato da Silvio Bartolotti, ad dell’azienda, perché "gli stakeholder e la città possano rendersi conto dell’avanzamento dei lavori di un cantiere tanto importante per Ravenna e l’Italia". All’orizzonte del cantiere dell’opera della Snam si stagliano da sinistra la Petra, le passerelle di collegamento, pali di fondazione, la nave Micoperi 30 e la fiancata della Yudin. L’ammiraglia è imponente, lunga 185 metri, ha una gru con un braccio che arriva fino a 105 metri di altezza in grado di sollevare 2.500 tonnellate, un’area di lavoro in coperta grande quanto un campo e mezzo da calcio e sulla prua un ponte di atterraggio per gli elicotteri, un sistema di ormeggio con otto ancore. La nave ha a disposizione alloggi per 150 tecnici, sauna e palestra.

"Attualmente – spiega Massimo Carnazza, project engineering manager di Micoperi per questo progetto – stiamo ripristinando l’esistente terminale Petra e contemporaneamente siamo impegnati nelle attività che riguardano la nuova piattaforma a cui ormeggerà la nave rigassificatrice, saldiamo i rinforzi del nuovo pontile e installiamo i pali che sosterranno la parte superiore della piattaforma". La Yudin installerà anche passerelle e briccole, per un totale di oltre 15mila tonnellate. Tutti i lavori stanno procedendo come da programma e termineranno a fine 2024. Per Bartolotti significa aver superato anni molto difficili: "Dopo aver risollevato la Costa Concordia dal naufragio del 2012, impresa che ci ha impegnati fino al 2014, più altri tre anni per il risanamento del parco nazionale dell’isola del Giglio, la crisi dell’oil&gas ravennate e non solo ha segnato il destino della nostra azienda". "Nel momento in cui tutto sembra perduto, bisogna resistere", dice. "Ed è quello che abbiamo fatto, salvaguardando 2mila posti di lavoro, senza licenziare nessuno". Micoperi nel 2023, l’anno della ripresa, ha fatturato 150 milioni, la previsione 2024 arriva a 400 milioni, con un organico di 2500 persone per lo più ravennati. "Dopo otto anni terrificanti, siamo in crescita. Abbiamo un portafoglio ordini di un miliardo, per opere in Congo, Israele, ci siamo consolidati da tempo in Messico con la possibilità di lavorare nel centro America, in futuro non sono esclusi i paesi arabi".

Micoperi ha di nuovo risorse grazie a un finanziamento di 35 milioni di Cassa Depositi e Prestiti e al sostegno di Illimity, il gruppo bancario guidato da Corrado Passera che "ha visto nei miei due figli, più bravi di me, la continuità dell’azienda".

Maria Vittoria Venturelli