
’A nove anni dal blocco del cantiere e dalla chiusura al traffico della strada, sono ripresi i lavori sulla nuova e rimodellata via Bisaura, avviati nel 2011 nell’ambito delle opere di urbanizzazione e viarie collegate al centro commerciale del lusso ‘Le Perle’ rimasto poi incompiuto. I lavori attuali riguardano l’installazione dell’impianto di illuminazione lungo tutta la strada, il completamento della pista ciclabile e delle aiuole e l’asfaltatura finale della carreggiata. Ultimo atto sarà il collaudo del nuovo ponte sull’autostrada costruito nel 2012 e da allora chiuso, una situazione che ha provocato gravi disagi agli abitanti della strada costretti a utilizzare la provinciale Naviglio per raggiungere Faenza.
Con l’apertura del ponte anche il collegamento fra l’adiacente centro commerciale Le Maioliche e la città potrà usufruire di una seconda strada, ovvero via Pana in cui via Bisaura si immette alla rotatoria della Golden Lady. La conclusione dei lavori, prevista a fine novembre, probabilmente si allungherà di settimane anche perché ne è slittato l’avvio fissato a luglio. L’opera avrà un costo di 750mila euro e a renderla possibile è stata la soluzione positiva registrata dalla procedura di concordato con riserva aperta nel gennaio del 2018 dalla società ‘Faenza Erre srl’ costituita dell’aprile 2008 con lo scopo di realizzare il grande centro commerciale del lusso nei pressi del casello dell’A 14 a pochi passi dal complesso delle ‘Maioliche’. Quando i lavori erano ultimati al 70 per cento, la società si trovò in gravissima difficoltà a causa anche della crisi economico-finanziaria mondiale tanto che in breve si verificò la perdita netta del capitale sociale. Fu così costretta ad avviare la procedura di liquidazione, ma il pesante stato di insolvenza rese evidente l’impossibilità di trovare soluzioni veloci e di evitare sbocchi non traumatici e così la società provò a neutralizzare eventuali istanze di fallimento presentando la richiesta di concordato. Che il tribunale di Reggio Emilia (città sede della società Faenza Erre) concesse nel giugno del 2018 e che poi omologò il 6 febbraio 2019. Una procedura a tempo di record se solo si pensa che il 18 ottobre di un anno fa lo stesso tribunale la dichiarò chiusa positivamente e così fu anche revocato lo stato di liquidazione.
A rendere possibile questo esito è stato l’intervento di un fondo internazionale con sede nel Regno Unito, operativo proprio sul fronte del ‘soccorso’ a società in crisi finanziaria , che ha portato una società di diritto lussemburghese, la Tilon sarl, ad acquisire la totalità delle quote di Faenza Erre srl operando un doppio aumento di capitale. Come risulta dalle visure camerali, l’iniezione di liquidità per la ricostituzione del capitale sociale è stata pari complessivamente di 22 milioni e 780mila euro. L’ingresso di Tilon, di cui è amministratore unico il milanese di origini argentine, Juan Pablo Marino, ha reso pertanto possibile soddisfare il piano concordatario, approvato dai creditori, che ha previsto ovviamente una notevole svalutazione dei debiti. Nel bilancio chiuso il 31 dicembre 2019, Faenza Erre sarl è stata anche costretta, considerato il mutato panorama economico generale, a ridurre il valore delle opere già realizzate alla cifra di 18 milioni di euro a fronte di un costo di oltre 52 milioni. Nella nota allegata al bilancio, la società Tilon evidenzia anche che Faenza Erre sarl "oggi può riprendere l’attività di completamento del polo commerciale Le Perle". Ma nel corso del 2020 la realtà è apparsa, anche per la situazione di pandemia mondiale, meno rosea e l’unico cantiere riaperto è quello relativo a via Bisaura. Lo stesso amministratore Juan Pablo Marino qualche mese fa spiegò infatti che per il ‘polo’ erano in valutazione scenari diversi da quelli originari. Così che lo stato di inutilizzabilità potrebbe protrarsi a lungo. Va da sé che la grande area e le immense costruzioni realizzate continuano a essere rifugio occasionale. "In questi giorni abbiamo visto dei giovani muoversi dentro ai locali abbandonati" raccontano gli operai al lavoro: il taglio delle erbacce e la potatura degli alberi, utili per la visibilità delle costruzioni a chiunque transiti lungo la strada, e la ecinzione dell’area non sono infatti di ostacolo a bivacchi.
Carlo Raggi