
L’ondata di caldo che sta facendo tanto penare pare essere la condizione ideale per una eccellente raccolta alla salina Camillone. A confermarlo è il presidente del Gruppo Civiltà Salinara Oscar Turroni, che spiega: "Ieri abbiamo raggiunto i 600 quintali di sale raccolto. Se il meteo continua così potremmo raggiungere il record di 1.000 quintali, toccato nel 2017. Il caldo, il vento e il sole ci stanno aiutando; ma tutto questo è reso possibile grazie al lavoro quotidiano dei nostri dieci salinari volontari che, ogni mattina, raccolgono tra i 15 e i 18 quintali di sale. Anche lo scorso anno abbiamo raggiunto l’ottimo risultato di 800 quintali, quest’anno puntiamo ancora più in alto perché il meteo pare essere a nostro favore. Come sempre, 100 quintali andranno sulla Burchiella per la famosa Rimessa del Sale di settembre".
Nella salina Camillone, dove la raccolta si svolge ancora a mano, già da alcune settimane i salinari sono all’opera e, piano piano, il cumulo di sale accatastato con mezzi e metodi antichi, sta crescendo. I quintali vengono contati con un abaco colorato e tra i bacini salati si cammina scalzi. La raccolta avviene durante la mattina, ma le temperature e il riverbero del sole non spaventano di certo i volontari che, nonostante la non più giovanissima età, stanno garantendo un ricambio generazionale promettendo, almeno per altri venti anni, il funzionamento della Camillone. Un luogo nel quale si torna indietro nel tempo, con il sale che viene lasciato grezzo senza perdere qualità. . La Camillone è l’ultima delle 144 salinette di produzione attive fino al 1959, quando il sistema di produzione divenne industriale e le salinette vennero accorpate in grandi vasche di evaporazione e di raccolta. Oggi la Salina Camillone resta quale ultima originale salinetta, parte integrante del museo del sale ed è lavorata a scopo dimostrativo per far conoscere il duro lavoro dei salinari. Intanto, nella giornata di sabato il Gruppo Civiltà Salinara ha voluto intitolare a Eros Marzelli, salinaro scomparso due anni fa, una targa al capanno delle saline in sua memoria quale socio fondatore del gruppo.
La Camillone è l’ultima delle 144 salinette di produzione attive fino al 1959, quando il sistema di produzione divenne industriale e le salinette vennero accorpate in grandi vasche di evaporazione e di raccolta. Oggi la Salina Camillone resta quale ultima originale salinetta, parte integrante del museo del sale ed è lavorata a scopo dimostrativo per far conoscere il duro lavoro dei salinari. "Oggi il Gruppo conta 520 soci dei quali 40 sono soci attivi. La pandemia non ha inciso sulle adesioni, il gruppo è ancora forte e consistente" spiega il presidente Oscar Turroni, che prosegue: "Abbiamo un ricambio generazionale. Ci sono 4 giovani ragazzi che, dopo avere svolto il loro lavoro, vengono a darci una mano in salina per raccogliere il sale e imparare come si faceva una volta. Quello della raccolta alla Camillone resta un piccolo scrigno magico. Le visite guidate sono sempre molto partecipate e il martedì, in occasione di ‘Un salinaro per un giorno’ è sempre tutto esaurito. Non solo i grandi, ma anche i ragazzini restano incantati nel vedere come si raccoglie il sale, gli strumenti e il camminare tra i piccoli corridoi che si trovano tra i bacini". Nel frattempo il Gruppo Fai di Cervia e il Gruppo Culturale Civiltà Salinara candidano come ’Luogo del cuore 2022’ l’antica Salina Camillone, realtà unica cervese di rilevanza nazionale e internazionale. Si può votare visitando il sito www. fondoambiente.it e cercare "Antica Salina Camillone".
Ilaria Bedeschi