Si restaurano le mura nella zona sud e in via San Vitale

Si restaurano le mura  nella zona sud  e in via San Vitale

Si restaurano le mura nella zona sud e in via San Vitale

Circonvallazione al Molino, San Vitale adiacente a porta Teguriense, via Baccarini adiacente a porta San Mamante . Sono le porzioni di mura storiche della città che saranno restaurate quest’anno: un intervento da quasi 100mila euro (99mila e 974 per la precisione) per mettere in sicurezza e migliorare l’aspetto di parte degli antichi confini della città fortificata. I lavori consistono, secondo quanto si legge in un documento del Comune, "nel restauro e consolidamento delle parti delle mura fuori terra con rimozione del materiale depositato, esecuzione di pulizia delle erbe infestanti, trattamenti con biocida, lavaggio con acqua a pressione limitata e a temperatura costante della superficie in muratura" per rimuovere eventuali incrostazioni. Il consolidamento avverrà con l’iniezione di resina per sigillare fratture superficiali, e anche eventualmente con l’inserimento di perni di accaio inox per ancorare pezzi staccati o pericolanti. Verranno rimosse anche eventuali stuccature in cemento incompatibili con le opere originarie.

Le prime mura storiche di Ravenna risalgono alla prima metà del I secolo d.C, e la loro costruzione è attribuita all’imperatore romano Tiberio Claudio. In seguito, per favorire l’estensione della città a nord, si verificarono le prime demolizioni lungo l’odierna via Cavour. Successivamente altri ampliamenti avvennero a sud-est. Le mura cambiarono assetto più volte nel corso dei secoli, ampliandosi via via per comprendere nuove aree della città: gli ultimi lavori di riparazione furono eseguiti verso la fine del 1700. Da lì è iniziata la decadenza: non più utili per la difesa militare, dapprima rimasero un baluardo di protezione contro il brigantaggio e in seguito diventarono solo una cinta per i dazi delle merci. I primi smantellamenti avvennero dopo la realizzazione delle opere ferroviarie nel 1863, altri ancora seguirono la costruzione del primo Foro Boario tra il 1920 e il 1921. Fino agli anni ’70 l’urbanistica non ha tenuto conto delle mura: molti tratti oggi non sono più visibili o sono rimasti interclusi tra edifici e aree private. Complessivamente sono scomparsi circa 1.700 metri di mura storiche, mentre restano visibili 2.500 metri e sei porte.

Ogni anno l’amministrazione comunale investe circa 100mila euro per il restauro di porzioni di mura: nel 2022 il progetto riguardava il recupero e la conservazione del ‘torrione della polveriera’, in via don Minzoni.