REDAZIONE RAVENNA

Silvestrone si fa interrogare e va ai domiciliari

Luca Silvestrone, 52enne ravennate, è stato rilasciato con i domiciliari dopo un'indagine della Guardia di Finanza su 395 truffe per più di 1,6 milioni di euro. Si tratta di truffe su fondi europei inesistenti, con 47 persone offese.

Silvestrone si fa interrogare e va ai domiciliari

Si profila per lui, in extremis, un Natale a casa. Dopo un interrogatorio in procura venerdì mattina, chiesto dai suoi difensori e andato avanti per circa un’ora e e mezza, già dalla serata di quello stesso giorno ha ottenuto i domiciliari il 52enne ravennate Luca Silvestrone, finito in carcere il 6 dicembre scorso assieme ad altre tre persone con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata principalmente a compiere truffe su fondi europei inesistenti. L’avvocato Carlo Benini, che lo assiste assieme al collega Domenico Serafino, ha detto che il 52enne davanti agli inquirenti "ha fatto chiarezza".

Le indagini della guardia di Finanza coordinate dal pm Angela Scorza, lo hanno inquadrato quale promotore, organizzatore e dirigente dell’associazione della quale avrebbero fatto parte anche un 62enne di origine svizzera ma residente a Castel San Pietro Terme, un 60enne originario di Roma e in Sicilia; e infine un 50enne nato nel Ferrarese ma residente a Lugo. I quattro erano stati raggiunti da altrettante ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip Sabrina Bosi su richiesta della procura.

L’indagine delle Fiamme Gialle ha individuato 395 truffe in tutta Italia (e altre sono in corso d’identificazione) per un totale di più di un milione e 600mila euro di guadagni. Le verifiche erano partite da una segnalazione dell’unità informazione finanziaria della Banca d’Italia circa alcune operazioni sospette che ruotavano attorno a Confederimprese, società con sede legale a Ravenna fondata da Silvestrone nel 2021 e rimasta inattiva fino al 25 gennaio 2022, data di inizio del flusso ritenuto sospetto di fatture.

Secondo gli inquirenti, gli indagati contattavano persone potenzialmente interessate a finanziamenti europei molto vantaggiosi in quanto per metà a fondo perduto. Quindi si offrivano di preparare la necessaria documentazione (ritenuta falsa) tra cui gli stessi bandi di gara attribuiti a reali organismi dell’Unione Europea oppure a enti inventati. Per le pratiche, occorreva pagare 3.000 euro per le imprese e 2.800 per i privati. Mentre per la richiesta di un ‘finanziamento immobiliare europeo’, bisognava sborsare 10mila euro che andavano versati su conti intestati perlopiù a due società con sede a Viareggio. Nell’indagine compaiono infine tre società - di Roma, Argenta e Torino - che hanno avuto un fitto scambio di fatture con Confederimprese. Per Silvestrone di recente è partito un processo che lo vede imputato sempre per truffe su fondi con 47 persone offese, perlopiù imprenditori agricoli di Ravenna e Faenza.