Sossio Aruta, mantenimento ai figli. Assolto il 'Re Leone’

Fatto tenue: così il giudice sui mancati pagamenti all'ex di Campioni. "Spendevo soldi per vederli, è la fine di un incubo"

Sossio Aruta

Sossio Aruta

Cervia (Ravenna), 2 luglio 2020 - La lunga criniera bionda e quel suo modo di ’ruggire’ a ogni gol segnato gli erano valsi il soprannome di Re Leone. Ma ieri Sossio Aruta, il calciatore dei Campioni del Cervia di Ciccio Graziani da anni catapultato nel mondo patinato dei reality, ha segnato la rete più importante. Il giudice Antonella Guidomei lo ha assolto dall’accusa di violazione degli obblighi di assistenza familiare in virtù del mancato pagamento dei sussidi ai figli, per un periodo limitato (una decina di mesi) a cavallo tra gli anni 2016 e 2017.

Assoluzione, in realtà, non piena ma con la formula del fatto tenue. Cioè il reato sussiste, ma non è punibile in ragione dell’esiguità del danno. La Procura chiedeva una condanna a quattro mesi, mentre la difesa, con l’avvocato Federica Montanari, ha fatto leva sul fatto che Aruta non aveva ottemperato agli obblighi in quanto, in un periodo difficile dal punto di vista economico, aveva fatto una scelta: quella di non versare l’assegno ai figli ma di poterli vedere, raggiungendoli a Cervia da Castellammare di Stabia, di cui è originario e dove si era trasferito dopo la separazione.

Oggi Aruta vive a Taranto, la città della sua nuova compagna conosciuta sul set di ’Uomini e Donne’, la trasmissione di Maria De Filippi. La ex moglie e i figli, invece, vivono a Cervia.

Raggiunto al telefono, è lo stesso Re Leone a esprimere soddisfazione per la sentenza. "Per me è la fine di un incubo. Ho attraversato un periodo in cui mi trovavo di fronte a una scelta: quella di essere costante nel pagare gli alimenti e non vedere i bambini, oppure vederli e saltare qualche versamento. Io ho preferito investire quei pochi soldi, in un periodo in cui, è vero, avevo qualche difficoltà, per pagarmi le spese di viaggio da Castellammare e potermi permettere di trascorrere con loro il fine settimana a Cervia".

E quando era con loro non lesinava alcuni regali o acquisti per la scuola. "Parliamo comunque di un periodo limitato – aggiunge Aruta –. Purtroppo mi sono trovato invischiato in questa vicenda. Una volta superate le difficoltà, sono riuscito a recuperare tutte le spese mancate, ma la denuncia è andata avanti d’ufficio. Sono soddisfatto dell’assoluzione e di essermi messo alle spalle questa brutta faccenda". Il Re Leone oggi ha 50 anni e ha giocato per 25 con altrettante squadre, segnando più di 380 gol tra professionisti e dilettanti. In molti lo ricordano a Cervia per la sua grinta che, nel 2005, lo fece salire alla ribalta come protagonista del reality ’Campioni, il sogno’, giocando con la locale squadra gialloblù nel campionato di serie D sotto la guida di un fiammeggiante Ciccio Graziani, il campione del mondo dell’82.

Dopo il pallone – prima dello stop per il Covid giocava in Prima categoria – ha saputo ritagliarsi il ruolo di seduttore sotto i riflettori televisivi: dal 2015 a Uomini e Donne, poi Amici, quindi Temptation Island Vip e Ciao Darwin.

La consacrazione è arrivata quest’anno al Grande Fratello Vip, dove da concorrente si è classificato sul terzo gradino. Con la vicenda dei figli sempre sullo sfondo, e che altri concorrenti maliziosamente non gli avevano risparmiato: "Qualcuno, come Antonio Zequila, per screditarmi si era informato sui miei fatti, facendomi passare come il padre che non paga gli alimenti".

Ora Aruta può voltare pagina, non ricopre più il ruolo di seduttore ma coltiva un altro sogno televisivo: "Partecipare all’Isola dei famosi".