ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Stalking, scatta il primo arresto in differita

La polizia ha bloccato un 47enne di Faenza dopo aver visto i video offensivi e con minacce di morte contro la ex compagna di Solarolo

Faenza (Ravenna), 29 dicembre 2023 – Ha 47 anni, è di Faenza, fa l’operatore ecologico, alle spalle ha diversi precedenti di polizia ma soprattutto potrà vantare un primato al quale - siamo pronti a scommetterci - avrebbe volentieri rinunciato. Il suo è infatti il primo caso di arresto in flagranza differita finora eseguito sul territorio ravennate. A piazzarlo la sera di Natale per l’ipotesi di stalking sulla ex compagna - che abita a Solarolo ma che lavora a Faenza -, sono stati gli agenti dell’Anticrimine del commissariato manfredo.

A bloccare l’uomo sono stati gli agenti dell’Anticrimine del commissariato di Faenza (repertorio)
A bloccare l’uomo sono stati gli agenti dell’Anticrimine del commissariato di Faenza (repertorio)

Funziona così: quando si scopre un reato attraverso video, audio o fotografie veicolate tramite strumenti telematici (ad esempio il cellulare) si può procede con l’arresto entro le 48 ore dal fatto: un po’ come se il sospettato fosse stato beccato con la vecchia e notoria flagranza di reato.

Una possibilità introdotta giusto a fine mese scorso da una specifica legge entrata in vigore il 10 dicembre che ha funzionato da tagliola per taluni casi di stalking a distanza e non solo. Perché il 47enne è accusato anche di avere fatto appostamenti, pedinamenti, incursioni sul luogo di lavoro e all’abitazione di lei a qualsiasi orario arrivando a impossessarsi del cellulare della donna e a spacciarsi per lei sui social, evidentemente per capire con chi avesse chattato.

Nella tarda mattinata di ieri il gip Janos Barlotti ha convalidato il lavoro dei poliziotti applicando poi all’indagato - difeso dagli avvocati Nicola Laghi e Silvia Ceroni - il divieto di avvicinarsi alla ex a meno di 500 metri (compresi casa e lavoro di lei) e di comunicare con la donna con qualsiasi mezzo, così come chiesto dal pm di turno Raffaele Belvederi. L’uomo, che davanti al giudice si è avvalso della facoltà di non rispondere, qualora venisse meno agli obblighi imposti finirebbe per essere di nuovo arrestato, così come più volte gli ha ricordato il gip dopo averne disposto la scarcerazione.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, lui e la ex erano stati assieme per un paio di anni: la relazione si era interrotta nemmeno due mesi fa. Ma, come talvolta accade in questi casi, lui non se ne era fatta una ragione. A inguaiarlo sono stati taluni audio di offese e minacce di morte che ha continuato a inviare alla donna anche quando lei ormai si trovava davanti agli agenti per raccontare tutto. Materiale ascoltato e trascritto: arresto ineccepibile dunque.

Il giorno di Natale la donna ne aveva segnalato la presenza sia la mattina che il pomeriggio. A quel punto gli investigatori si erano messi sotto con le verifiche giungendo la sera a chiudere il cerchio, come si suol dire, e bloccando il sospettato poco prima delle 21.

L’arresto - ha precisato il gip nella sua ordinanza - è stato "legittimamente operato in flagranza differita" proprio grazie alla trascrizione di parte dei messaggi vocali offensivi e minatori inviati dall’uomo alla ex la Vigilia e il giorno di Natale.

Perfino durante la verbalizzazione della querela in Commissariato sono giunti sul telefonino di lei altri messaggi: puntualmente ascoltati e trascritti. Il gip ha poi delineato la "gravità indiziaria" per ambo i reati contestati (anche la sottrazione del cellulare alla ex). Un quadro desunto dalle "attendibili dichiarazioni di lei poi riscontrate dalla documentazione fornita e dai vocali direttamente trascritti".

Dentro, "una serie di offese e minacce che dimostrano una vera e propria ossessione nei confronti della donna" nel contesto di una "mancanza di freni inibitori, come confermato dal curriculum delinquenziale" di lui. In quanto alle "esigenze cautelari, sono desumibili dalle modalità di condotta e dai precedenti", ha concluso il giudice.