SARA SERVADEI
Cronaca

Tante classi in gita scolastica Ma non si trovano i pullman

I mezzi non sono disponibili per l’alta richiesta. Molti sono partiti in treno, altri fanno uscite a corto raggio . L’agenzia: "Organizzazione last minute difficile anche per quanto riguarda alloggi e guide"

di Sara Servadei

Qualcuno ha deciso di trasformare la gita in un’avventura a ’chilometro zero’, in cui spostarsi a piedi o con i mezzi di linea. Altri hanno scelto come meta città d’arte ben collegate dalla stazione ferroviaria, così da poter andare in treno. Già, perché autobus e pullman sono diventati introvabili: assaltati dagli istituti, colti impreparati dopo il Covid o messi in difficoltà dalle positività tra il personale, di fatto non ce ne sono abbastanza per rispondere all’enorme e improvvisa domanda arrivata dalle scuole.

Soltanto dallo scorso 1 aprile, come noto, è infatti possibile organizzare le gite senza particolari vincoli: prima sulla carta era fattibile, ma nei fatti il rebus dei colori delle regioni rendeva complicato pensare di pianificare le uscite. Ora il via libera ha fatto partire i ragazzi all’ultimo minuto, e anche a Ravenna in questi giorni si vedono tantissime scolaresche. "Il problema grosso è reperire i pullman, anche perché le richieste dalle scuole ci arrivano a ridosso della data di partenza – spiega la direttrice dell’agenzia di viaggi Teodorico holiday Sabrina Laghi, che da anni pianifica le gite di molte scuole ravennati –. Il fatto è che la maggior parte dei pullman ora sono impegnati in viaggi, e a causa della pandemia non tutti gli autisti sono disponibili. In taluni casi la soluzione alternativa che abbiamo proposto è stata il treno, sempre che la destinazione non creasse troppi disagi".

A rendere l’organizzazione più complicata c’è anche, per chi programma di rimanere fuori più di un giorno, la ricerca di un hotel: "Ci sono dei requisiti che vengono richiesti – aggiunge Laghi –. Siamo sempre riusciti a individuare delle soluzioni, ma è difficile trovare pullman, guide e sistemazioni. Per quanto riguarda le mete, invece, le gite che abbiamo organizzato sono tutte in Italia".

Del resto il tempo stringe. Le incertezze riguardanti le regole sulla pandemia hanno di fatto reso complesso organizzare le gite fino al primo aprile scorso. Alle superiori, d’altro canto, generalmente non vengono effettuate uscite dopo la prima settimana di maggio: l’ultimo mese prima delle vacanze è un periodo intenso per le verifiche e le interrogazioni di fine anno. "I ragazzi sono contenti di partire, c’è una grande e improvvisa richiesta di andare in gita – dice Gianluca Dradi, preside del liceo artistico Nervi Severini – anche perché gli studenti non fanno uscite da due anni. Aspirano a questo momento di normalità e di divertimento. Detto ciò, l’organizzazione è difficile e non è stato possibile riuscire ad accontentare tutte le classi. Abbiamo puntato sulle gite di un giorno solo, tutte in Italia, e alcune le abbiamo fatte in treno".

All’istituto comprensivo Randi è stata invece fatta la scelta di fare le gite a ’chilometro zero’: "Abbiamo organizzato soprattutto uscite a piedi sul territorio o coi mezzi pubblici in città – spiega il preside Mirco Banzola – . In questi due anni del resto anche vedere i monumenti del centro era diventato complicato. Oggettivamente il tempo per organizzare gite più lunghe e in mete lontane erano stretti, andare anche solo a Bologna in pullman sarebbe stato più complesso e avrebbe richiesto dei passaggi formali. Considerando poi che notoriamente i mezzi a disposozione sono pochi e che noi abbiamo bambini del primo ciclo, ci è sembrato giusto lasciare i pullman ai ragazzi delle superiori, e so che comunque anche per loro non è stato facile organizzare. Noi abbiamo scelto per quest’anno di coltivare il rapporto col territorio, e va detto che la città di Ravenna e i dintorni hanno tantissimo da offrire".