"Toni oltre la civile dialettica Va tutelato l’interesse generale"

"Amarezza" in municipio per le critiche dei biancazzurri: "A nessuno giovano forzature, il dialogo è l’unica strada"

"Sconcerto per toni che vanno oltre la civile dialettica". È quello che si respira a Palazzo Manfredi dopo l’affondo del Faenza Calcio nei confronti dell’amministrazione comunale: "Sostenere di essere vittima di "modalità vessatorie" sottintende una precisa volontà per nulla confacente al modo di porsi del Comune che deve garantire l’interesse generale e non di una parte, in questo caso del Faenza Calcio. Non sfugge perciò la gravità di tale affermazione", replica l’amministrazione, che si dice "amareggiata".

"Per quanto riguarda gli spogliatoi si precisa che questi non vengono mai utilizzati durante il Palio e quindi lo stato in cui versano, documentato dalle foto allegate al comunicato stampa del Faenza Calcio, non è in alcun modo riconducibile alla responsabilità diretta del Comune". A chi allora? Su questo l’amministrazione non entra nei dettagli, così come sui tempi del rimborso per le operazioni lì attuate dal Faenza Calcio. Circa invece "la richiesta da parte della società di gestire direttamente lo stadio Bruno Neri, giova sottolineare che l’impianto è condiviso tra le attività calcistiche e le manifestazioni equestri legate al mondo del Palio. Non è un segreto che i rapporti tra il Faenza Calcio e il mondo rionale da molto tempo non siano idilliaci. Una gestione affidata alla società calcistica rischierebbe di aumentare gli attriti con il mondo del Palio, cosa per nulla auspicabile, almeno fino a quando i percorsi delle due realtà saranno uniti dal comune utilizzo dello stadio Bruno Neri. Occorre invece un gestore terzo, che abbia la capacità di tenere assieme le due realtà e mediare fra le varie esigenze di chi utilizza un impianto pubblico, cioè a disposizione dell’intera comunità nelle sue diverse articolazioni associative. A nessuno giovano forzature: il dialogo è l’unica strada".