
La frazione bagnacavallese, pesantemente alluvionata lo scorso settembre, riparte lentamente. Il 18 dicembre ha riaperto la farmacia, prima era stata la volta di supermercato, bar e parrucchieri.
A Traversara si ricomincia a piccoli passi, alternati all’angoscia ogni volta che piove e al timore di nuove visite da parte dei ladri. Le case della zona rossa e non solo, infatti, hanno visto la ‘visita’ dei ladri prima di Natale. Non sono stati risparmiati neppure gli pneumatici, sottratti ai mezzi ancora ribaltati nei campi dopo l’alluvione del 17 settembre. La frazione però va avanti. L’ultima attività a riaprire, il 18 dicembre scorso, è stata la farmacia. Ancora prima hanno aperto il supermercato, il bar, i parrucchieri. Ora si attende soltanto il medico e l’avvio dei lavori per la caserma dei carabinieri, in programma per il 7 gennaio.
"L’attività ha ripreso, in modo diverso ma ha ripreso – spiega Dante Barattoni, titolare dell’omonimo bar –. Adesso chiudo al pomeriggio mentre prima stavo aperto anche di sera. Purtroppo, nonostante abbia fatto richiesta già da tre mesi, non ho ancora il decoder per trasmettere, come facevo prima, tutti i programmi sportivi che riempivano la sala. Le famiglie della zona rossa, che un tempo venivano tutti i giorni, ora passano due volte a settimana quando tornano a vedere le loro case". Gli auspici per il 2025 si concentrano su una speranza: "Che tutti i traversaresi stiano il più possibile qui, nella loro frazione – continua Dante – e che torni qualcuno ad abitarci di nuovo. Bisogna essere più positivi". Questo mese il supermercato della frazione compie 27 anni. L’attività è stata una delle prime a riaprire. "Il Natale è andato bene – spiegano Annalisa e Monica –. Abbiamo ricevuto tanta solidarietà da persone che vengono da fuori e hanno deciso di venire a comprare da noi o di regalare buoni spesa presi qui. Speriamo che questa abitudine non si perda". Da Traversara mancano ancora un centinaio di persone, perlopiù ancora sfollate, circa il 20% della popolazione. "Vorremo un 2025 di leggerezza e spensieratezza. Purtroppo lo scenario in questi mesi non è cambiato di molto. Sappiamo che l’inverno non è la stagione giusta per affrontare certi lavori. Contiamo sulla primavera". Dal 24 dicembre via Torri è stata chiusa al traffico, senza che ne venisse data comunicazione soprattutto alle attività del paese. La via consente un collegamento veloce con la San Vitale e per questo rappresenta uno dei percorsi privilegiati di entrata al paese. Una decisione, motivata dalla prudenza, che ha lasciato interdetti molti e che ha provocato la reazione del comitato ‘Futuro Sicuro’ che ha inviato pec alle autorità per rivendicare la riapertura e scongiurare l’isolamento della frazione. Se la farmacia ha riconquistato in pochi giorni i ritmi pre alluvione, anche per il parrucchiere Roberto Zattini, titolare di ‘Home’, la ripresa sta andando bene. "Ho riaperto subito, tre settimane dopo l’alluvione, per dare un segnale positivo al paese – spiega –. Sono stato costretto a buttare tutto ma i colleghi mi hanno sostenuto regalandomi lavatesta, poltrone e carrelli. I miei clienti vengono soprattutto da fuori, l’attività ha ripreso e sto lavorando. Ovviamente spero che il 2025 sia meglio del 2024. Io sono ottimista. In fondo c’è chi è stato alluvionato tre volte. Spero che puliscano il fiume e facciano un buon lavoro. Tanti sono andati via per necessità ma il paese sta rinascendo". La parrucchiera Claudete Da Silva ha rialzato le saracinesche a fine ottobre. Da due anni ha aperto il negozio all’entrata del paese. "Non è più come prima – ammette –. Alcune clienti non vengono più per la condizione delle strade. Cerchiamo di resistere nonostante tutto. Speriamo che nel 2025 ci si dia da fare per far rinascere il paese".
Monia Savioli