Tutti in fila a Solarolo "Qui l’acqua non c’è più Ma stiamo ripulendo casa, meglio fare il richiamo"

Folla davanti al municipio. Ognuno si racconta le storie del disastro e dell’aiuto ricevuto: "Mi hanno vuotato casa degli agricoltori con l’idrovora: la solidarietà fatta persona".

Tutti in fila a Solarolo  "Qui l’acqua non c’è più  Ma stiamo ripulendo casa,  meglio fare il richiamo"

Tutti in fila a Solarolo "Qui l’acqua non c’è più Ma stiamo ripulendo casa, meglio fare il richiamo"

In via Pascoli, la strada di ingresso a Solarolo per chi proviene dal Faentino, auto e camion sollevano nugoli di polvere. Dal paese e dalle campagne circostanti l’acqua, che da una parte scendeva da Castel Bolognese lungo via Casanola e dall’altra tracimava dal canale dei Mulini, ha fatto presto a defluire così come aveva fatto presto a invadere gran parte dell’abitato. Ora qui è tutto asciutto, sulle strade resta la polvere, lungo i bordi sono ancora molti i depositi delle suppellettili devastate. E ieri mattina, nel paese che cerca anche di tornare lentamente alla normalità, in piazzale Caduti, per cinque ore è rimasta operativa una unità mobile del Servizio di Igiene Pubblica dell’Ausl di Ravenna dove senza un attimo di sosta, medici e infermieri hanno sottoposto a vaccinazione antitetanica volontaria tutti coloro che si sono presentati, ovvero più di un centinaio di solarolesi, uomini e donne, giovani e meno giovani.

A fianco un’altra unità mobile fungeva da ambulatorio per visitare pazienti che lo richiedessero (dal 1968 la vaccinazione antitetanica è obbligatoria per i nuovi nati e dal ’63 per alcune categorie di lavoratori a rischio e per gli sportivi). "Qui non abbiamo avuto acqua stagnante, il deflusso è stato veloce, approfitto di questa opportunità perché sono scaduti i dieci anni dalla precedente vaccinazione" spiega Marco Ferniani che abita nella zona a monte, verso Castel Bolognese e ha avuto la casa allagata e infangata.

A seconda delle strade, il quartiere compreso fra via Canale dei Mulini e via Gaiano Casanola ha avuto da uno a due metri di acqua. Fra le persone in fila è tutto un gran parlare, un raccontarsi della disavventura subita, con pacatezza, senza recriminazioni. Rossella Casadio è infermiera al reparto di medicina polispecialistica a Lugo e abita in via Martiri di Piazza Fontana. "Anch’io sono un’alluvionata e anch’io approfitto dell’occasione per il richiamo decennale. Quando è arrivata l’inondazione, verso l’alba, ero appena entrata in servizio in ospedale. Ero partita da casa e non c’era alcun allarme per noi a Solarolo. Sono rimasta fuori casa fino al venerdì perché dal Lughese il paese di Solarolo era inaccessibile con le auto". Analoga la motivazione, per la vaccinazione, quella di un’altra solarolese, Silvia, che abita a monte nella zona di nuova lottizzazione, via Tellarini, vicino alla piscina. "L’acqua arrivava alla pancia, ma quando da noi è arrivata la Protezione civile già tutto era stato prosciugato grazie ai volontari e a un gruppo di agricoltori di Pieve Cesato che si sono presentati con un’autobotte e la pompa idrovora e hanno svuotato le stanze. Non li avevamo mai visti, sono venuti al solo scopo di dare una mano, e se ne sono andati, la solidarietà fatta persona".

In quei giorni in paese non c’era energia elettrica né acqua. Ancora Silvia: "Qualcuno ha messo in funzione un generatore tolto da un carro di carnevale, solo dopo sei giorni l’Enel è riuscita a riattivare le linee". In fila c’è anche Marco, quarantenne: "Anch’io sono alluvionato e faccio il vaccino perché sto ancora lavorando a ripulire casa, non si sa mai, una precauzione in più non guasta…" A due passi dalle postazioni dell’Igiene pubblica c’è il Municipio e sotto al porticato sono ammucchiati faldoni di fascicoli e altro materiale comunale fradici di acqua. Erano custoditi al piano terra e l’inondazione non li ha risparmiati.

Dietro al Municipio, in piazza monsignor Babini e in via Beltrani, personale della Protezione civile e di un autospurghi lava il selciato, mentre nel corso principale, corso Mazzini, ancora segnato dall’inondazione, qualche negozio ha riaperto, come ‘Sport G.m.’, abbigliamento sportivo. Dice la titolare, Nada: "Eravamo riusciti a mettere in salvo molta roba, poi molta altra è stata danneggiata, ma pazienza. Oggi hanno anche riattivato il Pos per il bancomat". Aperta la farmacia, aperto anche il negozio di frutta e verdura all’inizio della strada. Ma restano chiuse tante altre attività, a cominciare dalla banca, poi la macelleria, che ha avuto anche la vetrina divelta. Alle 12.30 nella piazzetta davanti al Municipio è iniziata la distribuzione del pranzo preparato alla cucina da campo. Sono prenotati 1400 pasti che saranno consumati sul posto e duecento da asporto.

Carlo Raggi