Domenica scorsa, una ventina di persone, soprattutto giovani tra i 20 e i 30 anni, riunite dal gruppo Ravenna Plastic Free, si sono date appuntamento in fondo a Lido Adriano, all’incrocio tra viale Manzoni e viale Argine Sinistro Fiumi Uniti, per un evento di pulizia della spiaggia.
La quantità e la tipologia di rifiuti trovati, però, ha fatto pensare ai partecipanti che non si trattasse dei soliti oggetti portati a riva dalle mareggiate o lanciati dai finestrini delle auto, ma piuttosto di una vera e propria discarica a cielo aperto. "Abbiamo trovato di tutto: bollette strappate, diverse paia di scarpe, pupazzi, sacchi pieni di spazzatura abbandonati, profumi, ruote della bici e perfino dei filtri industriali nascosti dietro ai rovi. Anche un materasso e un parabrezza. Siamo convinti che in quest’area appartata le persone vengano a scaricare i propri rifiuti illegalmente. Una quantità così elevata di oggetti in una zona così ristretta non si spiegherebbe altrimenti, anche perché molti rifiuti erano pesanti e completamente asciutti", racconta Paola Macculi, fondatrice del gruppo insieme a Imma Aldi ed Emma Mazzotti.
Dal 2021, Ravenna Plastic Free è attivo su Facebook, Instagram e Whatsapp, con campagne di sensibilizzazione e organizzando periodicamente eventi di pulizia spiagge. In questo caso, però, la quantità di rifiuti già visibile ai lati di viale Manzoni ha spinto gli organizzatori a concentrarsi anche sul bordo strada, portando alla luce immondizia di ogni tipo. "In poco più di due ore abbiamo riempito una ventina di sacchi neri della spazzatura. In una normale raccolta sulla spiaggia si trovano molti oggetti, ma sono sparsi e di natura diversa. Qui c’è proprio un’intenzionalità. Per questo, abbiamo intenzione di segnalarlo al Comune con una lettera. Non è la prima volta che veniamo in questa zona del litorale e la situazione è davvero allarmante", conclude Macculi.
Lucia Bonatesta