Una piazza colorata contro l’impianto di CO2

Tanti e distanziati alla manifestazione tesa a contrastare la realizzazione del progetto Eni per lo stoccaggio dell’anidride carbonica

Migration

Una manifestazione colorata e animata quella di ieri in piazza Kennedy della campagna ‘No Ccs – il Futuro non si s(T)occa’, coordinata da Fridays for Future Italia, da Legambiente e da altri movimenti ambientalisti, a partire dal coordinamento ravennate di ‘Per il clima, fuori dal fossile’. Si sono ritrovati alle 17 in centocinquanta, forse duecento, provenienti anche da fuori Ravenna, per protestare contro l’impianto di stoccaggio di anidride carbonica (CCS) che Eni vorrebbe realizzare a Ravenna. Contrario, hanno assicurato nei diversi interventi i partecipanti, a una reale transizione ecologica, perché ‘invasivo, costosissimo al punto da richiedere lo spreco di miliardi che potrebbero essere utilizzati per progetti finalizzati ad un reale e deciso passaggio alle energie rinnovabili’. Tra musica, slogan, bandiere e cartelloni inneggianti a un futuro green per il pianeta, sono rimasti nella piazza inondata dal sole per un paio d’ore.

Ma gli organizzatori erano arrivati ben prima delle 17, per incollare al suolo tante piccole x di nastro adesivo con lo scopo di indicare ai manifestanti la distanza giusta da tenere in osservanza delle norme anti-Covid. Anche gli interventi al microfono sono stati preceduti dall’invito a indossare la mascherina nel modo corretto e a mantenere le distanze. C’è chi si è presentato in versione dantesca, con veste rossa e corona d’alloro, invocando il sostegno del Poeta nella città che celebra i settecento anni della sua morte. E chi invece ha preferito la bicicletta, come il gruppo dei Climate Riders arrivato dal Veneto per partecipare alla manifestazione. ‘La città deve molto a Eni - ha esordito Anna, la prima a intervenire davanti alla piazza - ma noi preferiamo dire che Eni deve molto alla nostra città. Fa lavorare molte persone, è vero, ma a un prezzo altissimo’. Ha parlato di transizione energetica, della strada giusta da intraprendere, che non è quella dell’impianto di stoccaggio. Dopo di lei ha preso la parola Viviana, che ha invitato le istituzioni a prendere coscienza della situazione. ‘Ravenna merita ben altro’ ha detto. Sulla manifestazione di ieri è intervenuto Alberto Ferrero, di Fratelli d’Italia. "A Ravenna vi è un settore - scrive - che per decenni ha rappresentato un vero e proprio fiore all’occhiello ed ha garantito alla nostra città occupazione per circa 10.000 persone, è l’oil and gas. Da quando è iniziata l’incertezza sullo sfruttamento dei giacimenti, il settore è in crisi. Adesso, sfruttando la transizione ecologica, potrebbe, trasformandosi, tornare ad essere trainante e diventare una eccellenza non solo nazionale. Essere contrari aprioristicamente ed ideologicamente, rischia di fare perdere alla nostra città una importante occasione".

a.cor.