Vescovi in discoteca, 1500 giovani alle Indie. "Dio è qui tra noi"

Pinarella, la serata in discoteca con sette vescovi e i ragazzi cha parteciperanno alla Gmg FOTO

Pinarella, i giovani in discoteca con i vescovi (Foto Zani)

Pinarella, i giovani in discoteca con i vescovi (Foto Zani)

Pinarella di Cervia (Ravenna), 12 giugno 2016 - Alle 21 di venerdì erano già più di un migliaio i ragazzi radunati all’incontro di preparazione per la giornata mondiale della gioventù, che si terrà a Cracovia a fine luglio. E saranno quasi 1500 i ragazzi romagnoli che partiranno per incontrare Papa Francesco e vivere questa esperienza religiosa. La serata ‘Soundcheck per Cracovia’, organizzata in discoteca, alle Le Indie di Pinarella (FOTO), è stata una tappa di avvicinamento con dietro un imponente progetto delle sette diocesi della Romagna - San Marino, Rimini, Cesena, Forlì, Ravenna, Faenza, Imola - ormai definite le ‘Sette sorelle’.

La scelta della discoteca come luogo di incontro di giovani fedeli è stata dettata soprattutto dal fatto che si tratta di un luogo che sfida l’opinione comune che immagina i giovani ragazzi credenti meno propensi al divertimento. Dopo un iniziale velo di stupore, è stato chiaro l’intento degli organizzatori: «La decisione di creare un evento religioso in una discoteca ha rappresentato semplicemente l’insegnamento di Papa Francesco ovvero l’apertura della Chiesa anche in luoghi diversi e soprattutto frequentati da giovani».

Musica, dj set, luci, ballo e divertimento, apparentemente un sabato sera come un altro. Qualche adulto, organizzatori e i vescovi delle diocesi aderenti che nella serata hanno guidato i ragazzi in un momento di preghiera. Presente anche il vescovo di Ravenna, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Quasi tutti i ragazzi andranno nella trasferta di luglio, altri invece non potranno andare come racconta il ravennate Metteo Ferrari, 20anni, dipendente di un cantiere navale: «Sono tra quelli che non andrà a Cracovia e a maggior ragione volevo essere presente a questa serata, per poter condividere almeno in parte l’esperienza che faranno i miei amici. Questa è un’occasione per poter dimostrare a tutti come Dio entri davvero in tutta la nostra vita. Magari pensiamo che nella discoteca Dio non ci sia o che quelli che hanno una determinata fede o condotta non siano adatti per questi luighi. Papa Francesco qua in mezzo direbbe di non farci rubare la felicità e quindi dove andare se non in una discoteca per divertirsi?».

Ragazzi come gli altri che hanno però un filo comune nelle proprie vite, la fede. Come Martina Oriani, 24 anni di Ravenna, educatrice di scuola dell’infanzia: «È un evento che aspetto da tanto tempo perché per la prima volta è stato capace di unire sette diocesi. Conoscevo già la discoteca ma non c’ero mai stata. Io andrò a Cracovia e non vedo l’ora».

In mezzo ai tanti, anche chi ha scelto la strada religiosa come Olaf Lucki, 24 anni, seminarista della diocesi di Ravenna-Cervia: «Studio a Faenza ma sono originario della Polonia, proprio della diocesi di Cracovia. Sono contento di poter partecipare con l’Italia, come membro italiano a questa giornata mondiale della gioventù che si svolgerà nella mia città natale. È una esperienza meravigliosa. Ho avuto la fortuna di conoscere Giovanni Paolo II di persona quando ero piccolo e la fede in Polonia viene trasmessa sin da piccoli. Del ritrovo in una discoteca posso dire che può essere una cosa un po’ sconvolgente per tutti, ma penso anche sia importante per far comprendere che anche questi luoghi possono ospitare i ragazzi delle nostre parrocchie e delle nostre comunità».

L’evento ha certamente colpito nel segno. Anche le parrocchie hanno deciso di partecipare, come queste quella di don Mattia Balelli (San Biagio di Ravenna): «Sono venuto con il mio gruppo dei giovani. 25 ragazzi che parteciperanno alla giornata mondiale della gioventù. Abbiamo accolto questo invito con gioia perché lo stile era quello adatto a loro e soprattutto perché penso che una esperienza come questa, dove sette diocesi si incontrano tutte insieme, è un grande evento. Per i giovani fa bene vedere che ci sono altri giovani che oltre a volersi divertire credono anche al Signore». Alla serata hanno partecipato anche seminaristi, sacerdoti e religiose.