Faenza, rubò gioielli alla fidanzata. Vigile condannato

Lavorano a Forlì. Un anno e 7 mesi per furto ma anche detenzione illecita di munizioni

Vigili urbani (foto repertorio)

Vigili urbani (foto repertorio)

Faenza, 18 gennaio 2018 - La coppia è scoppiata dopo che la fidanzata lo aveva accusato di avergli rubato i gioielli che custodiva nella cassaforte, anelli e orecchini soprattutto. I due, all’epoca dei fatti (2013) erano residenti a Faenza e anche attualmente agenti di polizia municipale in forza al comando di Forlì, si sono ritrovati faccia a faccia in Tribunale: lui, 40enne, nei panni dell’imputato e lei – 49 anni – in quelli della vittima.

Ieri mattina l’uomo è stato condannato dal giudice Corrado Schiaretti a un anno e quattro mesi per furto aggravato, nonché a tre mesi di arresto per l’illecita detenzione di munizioni in quanto la ex convivente aveva segnalato che ne teneva in numero sovrabbondante rispetto a quanto consentito. L’uomo negava il furto degli anelli e per la sua difesa – avvocato Francesco Roppo del foro di Forlì – non c’era nessuna prova al riguardo. Al contrario per la l’accusa – che col viceprocuratore onorario Adolfo Fabiani chiedeva due anni di condanna – il vigile urbano avrebbe venduto quei preziosi, verosimilmente a un compro oro, che complessivamente avevano un valore intorno ai cinquemila euro.

Un'amica della donna, peraltro, aveva confermato tutto, riferendo in aula che il vigile le aveva confidato di avere preso quegli anelli dal cassetto della compagna, a proprio dire in prestito e soltanto allo scopo di prenderne la misura nella previsione di farle un regalo. Eppure non solo di quei preziosi si sono perse le tracce, ma alla luce della giustificazione dell’imputato appariva senza senso almeno la sottrazione degli orecchini. La donna – tutelata in parte civile dall’avvocato Giovanni Principato, sempre del foro forlivese – ha inoltre prodotto sms nonché il file di una conversazione registrata in cui il 40enne le confessava tutto. Dopo di che a questa grana per lui si è aggiunta anche quella della detenzione di un numero proibito di munizionamento nella cassaforte.

Il tribunale ha inoltre condannato l’uomo a risarcire le spese legali (4000 euro) disponendo, oltre ai danni da liquidare in sede civile, anche una provvisionale a favore dell’ex fidanzata di 5000 euro.