
La ragazza aveva denunciato tutto ai carabinieri della Stazione di Lugo
Non potrà avvicinarsi alla ex amante a meno di 500 metri, non potrà comunicare con lei in alcun modo e dovrà indossare un braccialetto elettronico. Si tratta delle misure coercitive decise dal gip Corrado Schiaretti per un ultratrentenne disoccupato di origine straniera residente a Massa Lombarda accusato di violenza sessuale, danneggiamenti, stalking e lesioni personali nei confronti di una giovane di Imola dipendente di un locale della Bassa Romagna.
Secondo quanto denunciato dalla ragazza ai carabinieri della Stazione di Lugo, l’episodio più grave risale alla notte del 29 dicembre scorso quando l’uomo, dopo averla attesa in un parcheggio, avrebbe abusato di lei in auto: sul posto era pure intervenuta una pattuglia del Radiomobile e la donna era stata accompagnata dal 118 in ospedale da cui era infine stata dimessa con una prognosi di 20 giorni per abrasioni multiple e un lieve trauma cranico.
In seguito davanti ai militari, la ragazza aveva sostenuto che non si era trattato di un episodio singolo: ma che l’ex - con il quale aveva avuto una relazione clandestina andata avanti per un paio di anni - aveva avuto altre condotte vessatorie nei suoi confronti arrivando a costringerla pure a fare uso di cocaina durante rapporti sessuali imposti.
In particolare - sempre secondo la giovane - lui, ossessionato dalla gelosia, pretendeva che lei gli desse conto dei suoi spostamenti e gli riferisse con chi si vedeva. La chiamava tantissime volte al giorno e la controllava anche tramite utenze telefoniche a lei sconosciute. E a più riprese l’aveva raggiunta pure sul lavoro minacciandola di morte e arrivando pure ad abusare di lei quando dentro non c’era più nessuno. Le avrebbe anche detto che se non avesse ubbidito, avrebbe mostrato video intimi di loro due. Nell’autunno dell’anno scorso - sempre secondo la donna - lui si era presentato nel parcheggio di un supermercato dove in quel momento la donna si trovava: e l’aveva malmenata afferrandola per i capelli, prendendola a schiaffi e minacciandola di morte.
In occasione della contestata violenza sessuale, sarebbe arrivato a romperle il cellulare per impedirle di chiamare le forze dell’ordine (da qui l’accusa di danneggiamenti aggravati) e l’avrebbe costretta a un rapporto sessuale tenendola ferma con la forza. La ragazza ha parlato anche di altri abusi sessuali a partire dal gennaio 2023 ai quali lei era stata costretta a calci e schiaffi da lui.
Da parte sua l’uomo, difeso dall’avvocato Francesco Furnari, nell’interrogatorio di garanzia di ieri mattina ha respinto tutti gli addebiti mossi.