ANDREA COLOMBARI
Cronaca

"Violentata in automobile dal fidanzatino"

Dopo la denuncia di un possibile abuso di una minorenne, indagato un 19enne della Bassa Romagna già perquisito dalla polizia

Dopo la denuncia di un possibile abuso di una minorenne, indagato un 19enne della Bassa Romagna già perquisito dalla polizia

Dopo la denuncia di un possibile abuso di una minorenne, indagato un 19enne della Bassa Romagna già perquisito dalla polizia

Ravenna, 29 gennaio 2025 – Lui ha 19 anni, lei è ancora minorenne. Una relazione, quella tra i due giovani, segnata da una precisa denuncia che la ragazza ha fatto contro l’ormai ex fidanzato: quella di violenza sessuale. La vicenda, secondo quanto sin qui riferito dalla giovane, si era verificata a ridosso dello scorso Natale: ma solo più di recente l’ex fidanzato ha scoperto formalmente di essere indagato in ragione di una precisa circostanza: la perquisizione domiciliare della polizia delegata dal pm titolare del fascicolo, Francesco Coco. E in quella occasione il 19enne ha compiuto quella che gli addetti ai lavoro chiamano elezione di domicilio: ha cioè individuato una avvocatessa di sua fiducia del Foro di Ravenna a cui spetterà il compito di tutelarlo nei prossimi passaggi dell’intera indagine.

La vicenda è maturata in Bassa Romagna, territorio nel quale entrambi i giovani protagonisti vivono e studiano. Il fascicolo era inizialmente approdato a Bologna perché la ragazza in prima battuta aveva deciso di recarsi in un ospedale dell’Ausl felsinea: di fatto a quel punto, come di prassi accade in questi casi, i medici avevano comunicato la questione al posto interno di polizia. E da qui si era propagata all’autorità giudiziaria per infine giungere per competenza a Ravenna (sul campo c’è l’apposita sezione della squadra Mobile)

Secondo quanto in estrema sintesi avrebbe riferito la ragazza, tutto si era verificato in auto là dove lei era stata obbligata a un rapporto. Non è chiaro se con la forza fisica o con qualche altro mezzo di coercizione della volontà. Di fatto poco tempo dopo lei aveva scelto di farsi visitare innescando l’apposito protocollo anti-violenza. A quel punto l’apertura di un fascicolo per violenza sessuale aggravata, era logica conseguenza degli eventi. Non è escluso che il diretto interessato possa avere saputo di essere indagato prima ancora dell’elezione di domicilio visto che le rispettive famiglie si conoscono. In ogni modo, sembra che abbia sin qui offerto piena collaborazione per fare luce sull’episodio.

Sul fronte possibili abusi, va ricordato che la procura di Ravenna ha di recente siglato un protocollo per documentare nei principali ospedali ravennati, attraverso scatti fotografici, eventuali situazioni legate a violenze. In particolare il Soroptimist Club Ravenna ha donato tre macchine fotografiche digitali in grado di offrire la possibilità agli operatori sanitari dei nosocomi di Ravenna, Faenza e Lugo di affiancare al referto medico anche una sezione di immagini. Naturalmente occorrerà il consenso della paziente; dopo gli scatti, la macchina verrà conservata in un luogo sicuro.

Quindi, entro 24-48 ore, dovrà essere consegnata al direttore sanitario, l’unico in possesso delle credenziali per potere accedere alla piattaforma informatica ’Axon’ della polizia locale: una volta lì, le foto non saranno più consultabili da nessuno se non dalla procura. Naturalmente in caso di abusi per i quali si configuri un reato procedibile d’ufficio, per i medici rimane l’obbligo di stilare un referto che indichi elementi obiettivi: in tal senso, le fotografie di tumefazioni, ecchimosi e altro ancora, potrebbero essere più eloquenti di mille parole.