"Vongole, alcuni pescatori autorizzati gestiscono i gruppi di bracconieri"

Scovati sei abusivi dalla polizia provinciale. "Grave danno per gli onesti"

Vongole sequestrate

Vongole sequestrate

Ravenna, 25 settembre 2018 - Questa volta la polizia provinciale ne ha scovati sei in un colpo solo: pescavano illegalmente vongole veraci, in piena notte, nella pialassa Baiona. Una ‘piaga’, quella contrastata dalla polizia provinciale, denunciata a gran voce da pescatori regolari. «E’ solo la punta di un iceberg – commenta Lorenzo Mazzotti, comandante della polizia provinciale – ma ormai abbiamo un quadro chiaro di come si sviluppa la pesca di frodo». I diversi servizi svolti e le informazioni ricevute «spesso da pescatori onesti, esasperati dalla situazione», evidenziano l’esistenza di vere e proprie strutture organizzate «dove pochi pescatori muniti di licenza di pesca e in regola con il permesso di uso civico per la raccolta delle vongole in Pialassa Baiona, si avvalgono di vongolari spesso non in regola con la documentazione necessaria all’esercizio dell’attività di pesca». Accanto a pescatori di frodo che agiscono individualmente «vi sono quindi pescatori autorizzati che gestiscono gruppi di abusivi per aumentare a dismisura la raccolta e gli introiti economici».

Insomma, le responsabilità non sarebbero solo di abusivi provenienti, come da segnalazioni del passatro, dal Ferrarese, dal Napoletano e dai Paesi dell’Est, ma anche di residenti a Ravenna che hanno maturato il diritto all’uso civico. «Spesso vengono trovati a bordo di natanti fatiscenti – racconta la polizia – barche semi-galleggianti e perfino tavole da surf, l’importante è che possano trasportare le numerose casse di ‘oro grigio’ (vongole veraci), raccolte, di giorno e di notte, spesso in barba alle principali norme sanitarie e regionali che disciplinano la materia» come confermato dai 61 verbali amministrativi elevati negli ultimi mesi dagli agenti. Dopo i verbali sono scattati i sequestri di barche, motori marini, bombole da sub e anche biciclette. «Probabilmente una goccia nel mare – dicono gli agenti –, ma gli sforzi fatti dal personale di polizia provinciale possono incidere nei canali di approvvigionamento irregolare di materiale ittico e prodotti della pesca che, sfuggendo alle buone pratiche possono seriamente creare problemi di salute pubblica». l.t.