REDAZIONE RAVENNA

’Who is it?’, mostra naturalistica sulla Romagna

Inaugura domani l’esposizione fotografica al museo Malmerendi di Faenza. La curatrice Zani: "Un incontro con la bellezza che ci circonda"

Il poster ufficiale della mostra, rappresentante una genetta

Il poster ufficiale della mostra, rappresentante una genetta

Inaugura domani al Museo Civico di Scienze Naturali Malmerendi di Faenza (via Medaglie d’Oro 51) la mostra fotografica ‘Who is it?’, attraverso la quale la fotografa Federica Zani ha voluto raccontare sotto una nuova prospettiva quello che è il principale museo naturalistico della Romagna, forte di una collezione di più di 100mila esemplari, circondata da un orto botanico rinato da alcuni anni.

Federica Zani e il museo hanno volutamente scelto di non soffermarsi sulle specie più iconiche fra quelle che sono ospitate nelle teche – su tutti il cranio di elefante preistorico o i resti di rinoceronte e di ippopotamo che un tempo popolavano queste zone, e i cui resti sono in buona parte stati rinvenuti all’interno delle grotte della Vena del Gesso – ma indagando invece pezzi più sconosciuti delle collezioni. La mostra è "un invito alla curiosità – spiega Federica Zani – un’opportunità di incontro con la bellezza silenziosa e sorprendente che ci circonda".

Come è visibile nel poster della mostra, "ci ha affascinati l’idea ad esempio di puntare l’attenzione sulla genetta – spiega il responsabile del museo Enzo Bagnaresi – un mammifero che è recentemente arrivato a popolare l’Italia, dopo aver ampliato in modo del tutto naturale il suo areale dalla Spagna fino alla Francia e alla Liguria".

Interessante anche il dettaglio anatomico del limulo, fossile vivente che frequenta le coste della Florida, di cui un esemplare perfettamente conservato è custodito al Malmerendi: "Un esempio di come i tempi della biologia, come vediamo nell’accumularsi degli strati sabbiosi, testimoniati dagli scatti di alcuni fossili, travalichino quelli dell’avvicendarsi delle generazioni umane".

Eppure sono bastati pochi secoli per mettere il patrimonio naturalistico italiano a rischio: alcune specie, come il pollo sultano, sono sfuggite all’estinzione nella penisola dopo essere state decimate fino al momento in cui, fra gli anni Settanta e Ottanta, contavano appena qualche centinaio di esemplari sparsi per la Sardegna, poi moltiplicatisi grazie alle misure di conservazione.

La mostra è visitabile negli orari di apertura del museo fino al 16 febbraio 2025.

Filippo Donati