ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Aereo schiantato. Il pilota a processo: "Diede i comandi al passeggero"

L’incidente la sera del 17 settembre 2022 nelle campagne di Sesso durante l’Open day della scuola di volo ‘Top gun’. La difesa: "Il trasportato aveva solo l’illusione di guidare"

L’incidente la sera del 17 settembre 2022 nelle campagne di Sesso durante l’Open day della scuola di volo ‘Top gun’. La difesa: "Il trasportato aveva solo l’illusione di guidare".

L’incidente la sera del 17 settembre 2022 nelle campagne di Sesso durante l’Open day della scuola di volo ‘Top gun’. La difesa: "Il trasportato aveva solo l’illusione di guidare".

Pilota e passeggero si salvarono per miracolo, grazie al paracadute, dopo che l’ultraleggero che li trasportava, un P-92 biposto da pochi minuti decollato dal campovolo, precipitò nelle campagne di Sesso.

Dalla tragedia evitata per un soffio, nella sera del 17 settembre 2022, è scaturita un’indagine che ora approderà a un processo per chi guidava il mezzo aereo. Marco Buratti, il pilota 34enne, di Montecchio, da ‘salvatore’ grazie a un’accorta manovra, com’era apparso all’inizio, figura ora nelle vesti di imputato, per il quale ieri è stato deciso il rinvio a giudizio per i reati di disastro aviatorio colposo e lesioni colpose verso il trasportato, l’allora 23enne Diego Bigliardi, residente a Traversetolo (Parma).

Il procedimento è approdato ieri all’udienza preliminare davanti al giudice Andrea Rat. Secondo la ricostruzione investigativa, durante l’Open day della scuola di volo ‘Top gun’, "ha ceduto al passeggero i comandi dell’aereo ultraleggero – si legge – pur non essendo munito della qualifica di istruttore di volo Ids e, dopo, nel fare due manovre caratterizzate da rapide salite e ridiscese, come risultato dall’estrazione dei dati del volo presenti sul Gps installato a bordo, causando la caduta dell’aereo con a bordo il passeggero".

Da quest’incidente sono derivati per Bigliardi un trauma facciale, una frattura delle ossa nasali e una della vertebra dorsali con prognosi iniziale di due mesi. Il mezzo aveva i doppi comandi. Secondo il consulente incaricato dalla Procura, "la manutenzione del velivolo era stata eseguita regolarmente anche se non documentata in modo dettagliato". Lo specialista aggiunge che il pilota, "non avendo la qualifica di istruttore di volo Vds, non era autorizzato a passare i comandi di volo a un passeggero". Si sollevano dubbi, accennando alla frizione della manetta micrometrica, un pezzo che regola il motore: "Se la manetta risultava danneggiata prima del volo, rimane non chiaro il motivo per cui il pilota abbia ugualmente intrapreso il volo". Per poi concludere: "Non è possibile determinare ciò che è avvenuto negli istanti precedenti all’accadimento a bordo dell’aereo tra pilota e passeggero e che ha portato il mezzo a non essere più controllabile e quindi alla svelta del pilota di azionare il paracadute balistico".

In fase di indagini, sono stati sentiti diversi testimoni, compresi il conduttore e il passeggero della fase precedente.

Buratti, pilota professionale, sostiene invece tramite i suoi avvocati difensori Liborio Cataliotti e Alessandra Innaro che furono le manovre da lui fatte "a salvare la vita anche all’altro grazie all’apertura del paracadute".

Sui doppi comandi, dichiara Cataliotti, "il trasportato aveva solo l’illusione di guidare. I secondi comandi erano una finzione". Per quando riguarda la manetta, "il trasportato del volo precedente aveva dichiarato che si staccò mentre era in aria e che il suo pilota la reinfilò, dicendolo poi a Buratti. Ma secondo noi non è vero: il consulente della procura si chiede perché lui si sia messo alla guida nonostante tutto, ma la risposta è che Buratti non sapeva".

Cosa può essere accaduto di anomalo nei cieli? "Secondo noi fu il trasportato a bloccare con le ginocchia i comandi".

La difesa ha depositato una consulenza e ha chiesto il rito abbreviato condizionato a sentire il pilota precedente su questo specifico aspetto. Il pubblico ministero Giulia Galfano ha espresso parere favorevole.

Bigliardi si è costituito parte civile affidandosi all’avvocato Davide Rastelli, che ha annunciato la nomina di un proprio esperto e ha domandato di sentire altri testimoni. Il pm ha domandato di risentire l’infortunato.

A questo punto il giudice Rat ha ritenuto che non si potessero ammettere tutte queste prove richieste dalle parti all’interno di un rito abbreviato, e ha deciso il rinvio a giudizio per il 34enne, fissando il processo in novembre.

Di avviso opposto alla difesa l’avvocato Rastelli, che parla di "comportamento negligente e imperito del pilota". E rimarca: "Fu lui a cedere i comandi al passeggero. Oltre a una disfunzione tecnica, non rilevata o sottovalutata, vi sono stati errori comportamentali che riguardano la condotta sbagliata tenuta in aria dal pilota". Su Bigliardi, "ha avuto lesioni importanti che gli hanno comportato anche postumi permanenti": è stata depositata una richiesta di risarcimento. "Il rinvio a giudizio del pilota", secondo il legale, "si imponeva per ragioni oggettive".