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Anche Enrico Bini lascia la Consulta per la legalità: "Ora non serve a niente"

Anche Enrico Bini lascia la Consulta per la legalità: "Ora non serve a niente"

Una scatola vuota, un organismo da cambiare.

Dopo Agende Rosse, anche il sindaco di Castelnovo Monti, Enrico Bini (foto accanto), lascia la Consulta provinciale per la legalità: "Abbiamo bisogno di essere preparati nel contrasto alla mafia e non c’è una grossa volontà", ha detto a Telereggio. "Se deve restare così non ha senso che ci sia. Ci vuole un atto di coraggio". Alla riunione del 18 dunque non ci sarà.

Ma anche il gruppo consigliare di Coalizione civica e Sinistra Italiana si uniscono al coro di critiche.

Agende Rosse se n’è andata per protesta: troppo poche sette riunioni in 7 anni, inaccettabile l’assenza di una segreteria e l’assenza di ascolto, persino alla proposta di incontrare prefetto e procuratore. Una critica condivisa nella sostanza anche da Libera, che resta nell’organismo "per vigilare".

"L’uscita delle Agende Rosse dalla Consulta provinciale per la Legalità di Reggio è un fatto molto grave, l’ennesima conferma del malfunzionamento di tanti organismi pubblici di competenza del Comune", accusa Fabrizio Aguzzoli (foto a destra), consigliere comunale di Coalizione Civica. "Il 7 novembre 2022 in Consiglio comunale tutti i gruppi politici hanno votato la richiesta di convocazione della stessa alla presenza del Consiglio comunale. Mai fatto, siamo ancora qua che aspettiamo".

"Da allora – continua Aguzzoli – non vi sono stati cambiamenti positivi, né tanto meno provvedimenti reali che possano mostrare un reale interesse del Comune per questa tematica così importante. L’addio alla Consulta di una realtà seria e attenta come le Agende Rosse è un ulteriore schiaffo. Ed è un gesto sincero e onesto che dice molto di più delle tante vuote parole dell’amministrazione. Ci aspettiamo risposte vere, concrete, e non solo dichiarazioni", conclude il consigliere comunale.

Sinistra Italiana, per voce di Antonella Festa, propone di cambiare la stessa Consulta, oggi inutile. "Ci rattrista e ci preoccupa la notizia delle dimissioni di Agende Rosse dalla Consulta. Oltretutto non è il primo caso di dimissioni da questo organismo. La Consulta si è rivelata insufficiente nel coordinare i vari soggetti che la compongono per una efficace lotta alle mafie a Reggio e in particolare in provincia".

"La Consulta – denuncia Festa – spesso si è fermata alle generiche dichiarazioni antimafia e nella sua maggioranza, ha manifestato raramente la volontà di affrontare le mafie con forte spirito d’iniziativa. Le poche riunioni che si sono tenute ne sono la conferma. Col permanere di questa situazione viene meno il senso di questo organismo. Conseguentemente crediamo che ci si debba orientare verso l’istituzione di un Osservatorio, già presente in 4 province dell’Emilia-Romagna, finanziato dalla Regione e collegato ad un Centro di Documentazione".