È stato arrestato dai carabinieri un 40enne di Castellarano che nel 2015 aveva aggredito con violenza un 58enne modenese. La vittima aveva riportato tumefazioni al volto e la rottura del perone per una prognosi di trenta giorni.
A causa delle gravi lesioni si era dunque rivolto al personale medico dell’ospedale. Era stato sottoposto alle cure e accertamenti del caso da parte dei sanitari del nosocomio. L’aggressione era avvenuta a Sassuolo nel gennaio del 2015. Il 58enne si era quindi presentato in caserma per denunciare il responsabile, identificato nel 40enne residente a Castellarano. Inevitabili ovviamente i provvedimenti nei suoi confronti dopo il grave episodio. Era stato infatti denunciato per il reato di lesioni personali gravi.
L’iter processuale è poi culminato con la sentenza di condanna emessa il 16 giugno 2016 dalla prima sezione della Corte d’Appello di Bologna che aveva confermato la sentenza del gip del tribunale di Modena che aveva condannato il 40enne a un anno e sei mesi di reclusione. La sentenza è in seguito divenuta definitiva nell’ottobre del 2016, poi il 40enne aveva presentato istanza al tribunale di sorveglianza di Bologna per l’ammissione a una misura alternativa.
Il tribunale, con l’ordinanza dello scorso 10 dicembre, ha rigettato la richiesta della misura alternativa dell’affidamento in prova al servizio sociale, concedendo al 40enne l’espiazione della condanna in regime di detenzione domiciliare.
L’ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica del tribunale di Modena ha emesso, nella giornata di giovedì 2 gennaio, l’ordine di esecuzione per l’espiazione della pena in regime di detenzione domiciliare.
Il provvedimento restrittivo è stato eseguito nella mattinata di martedì 7 gennaio dai carabinieri della stazione di Castellarano, comune in cui l’uomo risiede. I militari dell’Arma della stazione di Castellarano hanno così raggiunto il 40enne nella sua casa per l’esecuzione del provvedimento. È stato inizialmente accompagnato in caserma e successivamente il 40enne è stato portato nella propria abitazione per l’espiazione della pena agli arresti domiciliari.
Matteo Barca