Caccia al maniaco di Reggio Emilia. "Non c’è certezza che sia uno solo"

Il procuratore reggente Isabella Chiesi: "Difficile stilare un identikit. Potrebbero esserci stati anche tentativi di emulazione"

Carabinieri in azione lungo l’asta del torrente Crostolo

Carabinieri in azione lungo l’asta del torrente Crostolo

Reggio Emilia, 4 maggio 2021 - Qualche elemento per risalire all’autore dei quattro tentativi di violenza sessuale - avvenuti nei parchi delle Caprette e del Lungo Crostolo - è già sul tavolo degli inquirenti. Ma a oggi non è ancora abbastanza per riuscire a dargli, se non un nome e un cognome, almeno un possibile volto. Diversi cittadini in questi giorni hanno chiamato il Carlino per chiedere se fosse possibile diffondere un identikit del molestatore: a quanto risulta, è ancora presto per poterlo tracciare, nonostante gli sforzi fatti dagli inquirenti. "Qualche vittima ha provato a dare una descrizione del soggetto, ma non tutte sono riuscite a farlo", spiega il procuratore reggente Isabella Chiesi.  

C’è un’altra eventualità che complica le indagini: "Le modalità di azione nei diversi episodi sono le stesse - prosegue il magistrato -. Ma non abbiamo la certezza che si tratti di un unico individuo. Non possiamo escludere che ci sia emulazione".

Gli investigatori non hanno potuto neppure contare sull’analisi delle telecamere: "Purtroppo in un punto come quello, molto frequentato dai cittadini, manca la videosorveglianza. Non c’è un controllo adeguato della sicurezza pubblica".

Il procuratore reggente svela che questa nota dolente - la carenza di occhi elettronici in città - emerse anche cinque anni fa: "Quando si verificò l’omicidio in via Nacchi (in centro storico, l’8 giugno 2016, fu ucciso a coltellate il tunisino Mahdi Sallami, 41 anni, ndr) non saremmo riusciti a risolvere il caso senza l’aiuto delle telecamere collocate da un privato".

Le indagini dunque proseguiranno con i controlli delle pattuglie: in campo sono dispiegate tutte le forze dell’ordine, tra polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale, cui si aggiungono anche carabinieri forestali e polizia provinciale, che dispiegherà un drone che controllerà dall’alto l’area estesa per 15 chilometri. "Voglio che la sicurezza sia garantita a beneficio di tutti - ha detto il prefetto Iolanda Rolli -. Pochi giorni fa sono accaduti episodi gravissimi e la nostra risposta è stata immediata".

Intanto il procuratore reggente Chiesi lancia un appello ai cittadini: "Invitiamo a segnalare alle forze dell’ordine comportamenti anomali, ad esempio anche solo se si nota qualcuno avvicinarsi a una ragazza e poi desistere, memorizzando le sue fattezze e l’abbigliamento. In casi come questo la collaborazione di tutti è essenziale: le segnalazioni dei cittadini possono aiutarci a incastrare il responsabile".