
Da sinistra, don Mario Grazioli e don Enzo Neviani
A fine aprile 1945 i soldati americani liberavano il campo di concentramento di Dachau, in cui erano stati deportati anche due sacerdoti reggiani: don Enzo Neviani, cappellano dell’ospedale di Correggio, e don Mario Grazioli, parroco a Canolo. Erano stati arrestati il 22 luglio dell’anno prima, accusati di aver aiutato prigionieri inglesi e partigiani. Al capo fascista che l’accusava di aver nascosto dei partigiani, don Grazioli rispose: "Non ho nulla da temere. Ho fatto soltanto il mio dovere di parroco, senza guardare al colore delle persone che ho difeso. In fin dei conti sono tutti figli miei, no?".
Il sacerdote aveva dato rifugio e assistenza nella sua dimora ospedaliera al comandante partigiano Riccardo Cocconi, ’Miro’, gravemente ferito nella battaglia di Cerrè Sologno del marzo 1944, operato clandestinamente dal dottor Pio Bosi. I due sacerdoti reggiani vennero portati a Fossoli dove, tra gli altri, erano stati arrestati i altri sei sacerdoti.
La tappa successiva fu Bolzano, quindi dal 7 agosto al 1 dicembre 1944 il campo di concentramento di Mauthausen e poi, fino al 19 aprile 1945, il campo di Dachau. La canonica di Canolo e la cappella dell’ospedale di Correggio sono diventati Luoghi della Resistenza proprio per le vicende che hanno coinvolto i sacerdoti reggiani.
Don Mario a Mauthausen, matricola 82382, fece la terribile esperienza della famigerata Scala della morte: 186 gradini dispari scavati nella roccia, che i deportati dovevano salire carichi di grosse pietre, per portarle fuori dalla cava. Fu là che, caduto sotto lo sforzo disumano, un soldato della Ss gli vibrò lo scudiscio, colpo su colpo, lasciandogli quella vistosa cicatrice che portò sul braccio fino alla morte.
In occasione dell’ottantesimo anniversario delle Liberazione, l’Anpc (Associazione Nazionale Partigiani Cristiani) di Reggio Emilia ha voluto inserire nel programma delle manifestazioni la memoria della deportazione dei due sacerdoti "per ricordare e rendere attuale il valore della loro generosa e preziosa testimonianza".
La commemorazione avverrà nella chiesa parrocchiale di Canolo di Correggio mercoledì 30 aprile alle 17,30. Il dott. Pietro Oleari, pronipote di don Mario Grazioli, terrà la commemorazione storica. A seguire la lettura di brani sulla Resistenza e la preghiera conclusiva, con accompagnamento musicale di Francesco Luglini all’oboe.
Antonio Lecci