Coronavirus Reggio Emilia 8 marzo, 22 nuovi casi. E a Guastalla nasce l'ospedale Covid-19

Il bilancio della provincia sale a 70 contagi: chiusa come Piacenza, Parma, Modena e Rimini

Le tende della protezione civile davanti agli ospedali della zona rossa

Le tende della protezione civile davanti agli ospedali della zona rossa

Reggio Emilia, 8 marzo 2020 -  Salgono a 70 i casi di coronavirus a Reggio Emilia. Ventidue in più nelle ultime 24 ore che portano la provincia al quinto posto in Emilia Romagna dopo Piacenza (528), Parma (276), Rimini (113), Modena (97). A seguire dopo Reggio c'è Bologna (62), Forlì-Cesena (15), Ravenna (13) e Ferrara (6).

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Provincia chiusa

Reggio Emilia è tra le 5 province dell'Emilia Romagna chiuse insieme a Piacenza, Parma, Modena e Rimini. Insieme alle 14 che, assieme alla Regione Lombardia, sono sottoposte alle misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del coronavirus sull'intero territorio nazionale. Il nuovo decreto, di cui ieri sera era circolata una bozza, è stato firmato nella notte dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e limita le possibilità di movimento nelle zone più colpite. 

Non è un 'divieto assoluto', spiega il premier: sarà possibile muoversi per lavoro, emergenze e motivi di salute. Ma la polizia potrà fermare i cittadini e chiedere loro perché si stiano spostando nei territori più a rischio. "Mi assumo la responsabilità politica" di queste decisioni, dice Conte.

Il mancato rispetto degli obblighi del dpcm, che include una serie di misure restrittive che vanno dalla chiusura delle scuole a quella delle piste da sci, può essere punito con l'arresto fino a 3 mesi e fino a 206 euro di ammenda.

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Cosa cambia nelle 'zone rosse' fino al 3 aprile

Fino al 3 aprile nell'intera Lombardia e poi le province di Modena, Parma, Piacenza,Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli,Padova, Treviso e Venezia saranno limitati i movimenti, salva la possibilità di rientrare a casa propria: "Evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori, nonché all'interno dei medesimi territori", recita il dpcm. I bar e i ristoranti dovranno chiudere alle 18 e per il resto della giornata garantire distanze di almeno un metro. Chi ha 37,5 di febbre è invitato a restare a casa, chi è in quarantena ha il divieto assoluto di uscire. Restano chiuse scuole e università, sospese le cerimonie civili e religiose. Chiusi pub, discoteche, piscine, palestre, musei e luoghi di cultura. Restano chiusi cinema, teatri, sospesi tutti gli spettacoli. Sospesi gli eventi sportivi. Luoghi di culto aperti sempre che possano evitare gli assembramenti.

L'ospedale di Guastalla diventa Covid-19

La decisione era nell’aria, anche se l’autorità sanitaria regionale e provinciale nei giorni scorsi ha in qualche modo “tentennato” nel fornire conferme. Ma da oggi - come già anticipato - l’ospedale di Guastalla è stato identificato come “Ospedale Covid”, con un’ampia area, inizialmente con ottanta posti letto (destinati ad aumentare in caso di necessità) per pazienti positivi al coronavirus e in condizioni non critiche.

Da alcuni giorni non erano passati inosservati i lavori per allestire gli spazi di un padiglione chiuso da tempo, nei quattro piani ristrutturati sopra l’ex pronto soccorso. Proprio la disponibilità di questo spazio finora non operativo – insieme alla disponibilità di terapia intensiva e servizi di supporto come laboratorio, radiologia e cardiologia – ha portato alla scelta della struttura sanitaria guastallese come “Ospedale Covid”. Al Santa Maria Nuova di Reggio saranno invece trattati i casi più gravi. A Guastalla è previsto anche l’incremento da sei a dodici dei posti letto di terapia intensiva. Per evitare interferenze di percorso di mamme e neonati con pazienti positivi al coronavirus, l’attività di “Ospedale Covid” prevede il trasferimento del Punto nascite guastallese al “Franchini” di Montecchio, che non accetta pazienti con coronavirus e dove già si trova un’Unità operativa con personale esperto. Anche la Pediatria dell’ospedale di Guastalla sospende temporaneamente la sua attività nella Bassa, coi pediatri trasferiti a supporto della guardia medica di Montecchio e della pediatria del Santa Maria Nuova. L’attività di pronto soccorso pediatrico viene trasferita all’arcispedale di Reggio. Sempre a Guastalla vengono per ora sospesi i ricoveri programmati (garantendo quelli urgenti, quelli per pazienti oncologici, con codice di priorità A e quelli ritenuti indifferibili) e le attività ambulatoriali programmate, ad eccezione di prestazioni per pazienti oncologici o non rinviabili. Da oggi il pronto soccorso di Montecchio sarà aperto dalle 7,30 alle 20,30. Negli orari serali e notturni si dovrà fare riferimento agli ospedali di Reggio e Guastalla.

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