Daniele Scalabrini, chi è il motociclista morto nell'incidente a Cavriago

Il 27enne è deceduto a causa di un volo di oltre 40 metri dopo uno scontro con un furgone. Il conducente è grave

Daniele Scalabrini

Daniele Scalabrini

Cavriago (Reggio Emilia), 26 giugno 2021 - Un boato agghiacciate con la moto che si schiaccia contro la parte anteriore del furgone, parabrezza e finestrini che esplodono in mille schegge, lamiere che si accartocciano, una giovane vita che si spezza. È morto così il montecchiese Daniele Scalabrini, a soli 27 anni, in uno scontro fronto-laterale che è avvenuto attorno alle 16,30 sulla tangenziale di Cavriago (la strada provinciale 28) all’altezza dell’incrocio di via Roncaglio.

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È ferito in modo grave anche il 31enne conducente del Citroen Berlingo contro cui la Suzuki blu di Scalabrini si è sfracellata. Sul posto sono accorse in pochi minuti da Cavriago e da Montecchio l’ambulanza della Croce rossa e l’automedica, in volo è arrivato l’elisoccorso, ma non c’è stato nulla da fare per il ragazzo, il cui corpo è stato recuperato ad una quarantina di metri dal punto dell’impatto.

Secondo una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri di Cavriago supportati dai colleghi di Bibbiano, che hanno effettuato rilievi, la Suzuki stava procedendo in direzione Reggio mentre il furgone proveniva dalla rotonda del gas metano e andava verso Montecchio. All’altezza di via Roncaglio il Berlingo ha tentato la svolta nella strada proprio quando stava sopraggiungendo la moto: violentissimo l’impatto, con il centauro che ha sfondato il parabrezza con il casco prima di venir catapultato sull’asfalto.

La stessa moto è stata proiettata in un campo a lato della strada. La causa dello scontro potrebbe essere la scarsa visibilità dovuta al sole che, in quel tratto della sp28, al pomeriggio abbaglia chi si dirige verso Barco da Montecchio.

La giovane vittima era un grande appassionato di motori: li aveva studiati , erano il suo lavoro e il fulcro del suo tempo libero. La foto di copertina del profilo facebook di Daniele è proprio una sua immagine con l’amata Suzuki ed una citazione che letta ora assume un nuovo macabro significato: "La moto è sia uomo che donna. Ti appassiona come una donna e ti frega peggio di un uomo. Bella e docile quanto interessante, affascinante e pericolosa al tempo stesso" Daniele, ha lavorato come Robotic Machine Operator presso la Kohler Power – Engines (l’ex Lombardini Motori, per intendersi) e precedentemente ancora presso la Lapi Plast di Bibbiano. Oltre alla frase (una citazione di Rocco Siffredi) della foto di copertina della sua pagina Facebook, che raffigura Daniele con il casco ben allacciato, inginocchiato davanti alla sua splendida Suzuki azzurra, anche gli amici, quelli che hanno avuto la forza di dire qualcosa, confermano la sua viscerale passione per le due ruote.