FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Diga di Vetto, summit con Salvini: ma la burocrazia rallenta il progetto

Al ministero delle infrastrutture il punto sull’invaso che dovrebbe nascere tra Reggio e Parma. Spuntano ritardi per alcuni documenti dell’Autorità di bacino. E i Verdi ribadiscono: “Diciamo no”

Diga di Vetto, summit con Salvini: ma la burocrazia rallenta il progetto

Reggio Emilia, 31 gennaio 2025 – Forte preoccupazione per il rallentamento dell’iter di progettazione della diga sull’Enza a Vetto, tra le provincie di Reggio e Parma, al centro della riunione che si è svolta ieri al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti alla presenza di Matteo Salvini e di una delegazione di esponenti della Lega emiliana, tra cui l’ex consigliere regionale Gabriele Delmonte, il consigliere Tommaso Fiazza ed il segretario Matteo Rancan.

Cos’è il ‘progetto Marcello’

Il 25 giugno scorso era stata aggiudicata la redazione del Documento di Fattibilità delle alternative progettuali (Docfap) ad una cordata di società ingegneristiche: il termine ultimo di consegna dell’elaborato era fissato il 25 maggio 2025, con l’inizio della stesura del Progetto di fattibilità tecnico-economica (Pfte) dall’estate 2025. Di recente l’Autorità di bacino distrettuale del Po ha comunicato al Mit che la data è slittata a novembre. “I Docfap sono in avanzata fase di sviluppo - ha reso noto l’Adbpo - e si confermano le tempistiche precedentemente comunicate al Ministero, che prevedono di poter affidare tutti i Ptfe entro metà dicembre 2025, se le risorse stanziate saranno sufficienti”.

Piuttosto nebuloso il motivo del ritardo, calcolato in almeno 6 mesi: “Il Governo, la Regione e le bonifiche di Parma e Reggio sono allineati sulla necessità di procedere in tempi rapidi, c’è collaborazione. Il collo di bottiglia è in seno all’Autorità di bacino distrettuale del Po - dichiara Delmonte - Non ne conosciamo il motivo, ma sembra ci sia una precisa volontà politica… I 2,7 milioni di euro stanziati dal Governo sono già nelle casse dell’Adbpo ma del Docfap non abbiamo visto nemmeno un foglio. Nella riunione si è valutato come procedere per ottenere la velocizzazione dell’iter”.

Perplessità vengono espresse anche dall’onorevole Gianluca Vinci (Fdi): “La linea del Governo è che l’invaso va realizzato nel più breve tempo possibile e il più grosso possibile, ferma restando la funzione plurima: usi civile ed agricolo, idroelettrico”. Intanto gli ambientalisti frenano sull’opera e replicano al governatore Michele de Pascale, che aveva sottolineato: “Noi abbiamo sottoscritto un programma di mandato con Alleanza Verdi Sinistra e le altre forze della coalizione che non esclude assolutamente a priori l’intervento della diga di Vetto”.

Duilio Cangiari, portavoce di Europa Verde Reggio, replica: “Siamo semplicemente coerenti. Il programma dice che la risposta non può venire da nuovi grandi invasi che hanno alti costi, forti impatti e lunghi tempi di realizzazione”. Dall’opposizione Elena Ugolini commenta: “Non si può giocare con la salute dei cittadini in nome di preconcetti, che è ciò che sta facendo Avs”.