
Eboli contro la politica ’sottovoce’: "Fallito il progetto del civico"
"Le campagne elettorali sottovoce finiscono in un silenzio assordante". Poche, esaustive parole, da parte di un ’animale politico’ che quando parla difficilmente si può ignorare. Stiamo parlando di Marco Eboli, il rappresentante più esperto della destra reggiana (disimpegnato in questa campagna, anche per poca aderenza al progetto). Che con quella formula analizza la corsa dall’avvocato Giovanni Tarquini. Al telefono argomenta così: "Ho apprezzato lo stile e il rispetto, però credo che in politica bisogna alzare la voce per farsi ascoltare, non scambiarsi i fiori tutti i giorni". Quando gli chiediamo un paio d’esempi, Eboli ha la risposta pronta nella tasca: "Non aver ricordato tutti i giorni a Massari che lui era l’erede dei disastri di Vecchi, gli ha consentito una navigazione tranquilla. E poi io non ho mai sentito dire da parte del candidato sindaco il bel regalo fatto dal governo alla città, tramite il sottosegretario Galeazzo Bignami, ossia che per la prima volta in 30 anni la via Emilia Bis è stata inserita nel programma decennale dell’Anas. E non mi sembra una roba da poco, era un gol a porta vuota".
Infine qualche perplessità Eboli ce l’ha anche sul ’civismo’: "C’è stato un rimando eccessivo al “ci penseranno i tecnici“, no quel concetto di politica è draghiano. Nell’epoca del governo Meloni, dove si riafferma il valore della politica, io mi aspettavo che si facesse la stessa cosa anche qui". Eppure la lista Tarquini è andata molto meglio di quella dei partiti. "Fratelli d’Italia ha preso il 21,30 alle Europee e il 15,35 qui, per cui ha dato il 6% in pegno a Tarquini. Il risultato di Tarquini è dovuto prevalentemente al centrodestra, quindi i vasi comunicanti e lo sfondamento a sinistra che doveva avere, non c’è stato. Ha avuto un’attrattività solo nell’elettorato del centrodestra, ma il suo compito era sfondare a sinistra".
Saverio Migliari