REDAZIONE REGGIO EMILIA

Intossicati dal monossido. Stufa malfunzionante. Genitori, 4 figli piccoli e nonna finiti all’ospedale

Domenica sera di paura: le esalazioni hanno saturato un’abitazione di via Candelù. Famiglia egiziana di sette persone salvata dai pompieri: due in camera iperbarica.

Domenica sera di paura: le esalazioni hanno saturato un’abitazione di via Candelù. Famiglia egiziana di sette persone salvata dai pompieri: due in camera iperbarica.

Domenica sera di paura: le esalazioni hanno saturato un’abitazione di via Candelù. Famiglia egiziana di sette persone salvata dai pompieri: due in camera iperbarica.

di Daniele PetroneSette persone, di cui quattro minorenni, portate all’ospedale, intossicate dal monossido di carbonio a causa di una stufa probabilmente difettosa. È il bilancio di paura di quanto avvenuto nella tarda serata di domenica in via Candelù, una laterale di viale Regina Margherita, nella primissima periferia di Reggio.

L’allarme è scattato poco dopo le 22 in un’abitazione di tre piani dove vive una famiglia di origine egiziana formata da sette persone: madre, padre, quattro figli di 10, 12, 14 e 17 anni, insieme alla nonna materna.

Tutti trasportati all’ospedale in codice ‘giallo’. Ma due di loro sono finiti in camera iperbarica nel centro specializzato di Fidenza. Le loro condizioni sono discrete e non versano in pericolo di vita. Sul posto, oltre ai mezzi di soccorso – ambulanza e automediche – si sono precipitati i vigili del fuoco che hanno effettuato una verifica dello stabile, aprendo tutte le finestre per evitare che un’ulteriore saturazione portasse a conseguenze peggiori.

Sul luogo, sono arrivate anche le pattuglie della squadra Volanti (guidata dalla dirigente Angela Cutillo) della questura reggiana che sta indagando sull’episodio al fine di ricostruire la dinamica per non lasciare nulla al caso. Ma stando a quanto emerso dai primi accertamenti, le esalazioni da monossido di carbonio respirate dal nucleo familiare sono riconducibili ad un malfunzionamento di una stufa a legna accesa per scaldare gli ambienti e cuocere vivande.

Ieri in tarda mattinata, la madre di famiglia, colei che ha riportato le ripercussioni più lievi, era già stata dimessa e mandata a casa. Anche se preoccupata per la salute di figli, mamma e marito. Per evitare cortocircuiti sono stati staccati anche gli allacciamenti elettrici, tant’è che pure il campanello risultava staccato. Dalle finestre aperte per arieggiare i locali, si sentivano i suoi pianti di disperazione.

"Vivono qui da circa un annetto", raccontano alcuni vicini. "Hanno comprato questa casa vecchia e in stato di abbandono che non voleva nessuno. E pian piano stavano cercando di metterla a posto e abbellirla". Tant’è che nel cortile si notato attrezzi da lavoro, piastrelle per la pavimentazione e diversi alberi da frutto e ortaggi piantumati in giardino, dove scorrazzano anche quattro galline.