FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

La Meta System è salva. Certina, acquisto ufficiale. Al sicuro oltre 500 lavoratori

Ieri l’ok definitivo del tribunale di Bologna, dopo mesi e mesi di lotta sindacale. Esultano Fiom, Fim e Uilm: "Adesso venga attuato subito il piano del ministero".

I sindacati in uno dei tanti momenti di protesta degli ultimi mesi, quando è diventato continuo il pressing sull’azienda e sulle istituzioni per il salvataggio dei 500 posti di lavoro

I sindacati in uno dei tanti momenti di protesta degli ultimi mesi, quando è diventato continuo il pressing sull’azienda e sulle istituzioni per il salvataggio dei 500 posti di lavoro

Il gruppo Meta System è salvo, insieme con i suoi oltre 500 addetti. Il tribunale di Bologna ha deciso per l’aggiudicazione dell’azienda reggiana al Fondo Certina, che ieri aveva depositato una proposta di acquisto all’asta indetta dal foro, unica a partecipare al bando. "Per gli oltre 500 addetti dell’azienda reggiana, che ha diversi impianti nel comune di Reggio Emilia e uno a Mornago in provincia di Varese – spiegano i sindacati –, sarà garantito il passaggio alla nuova azienda, grazie all’accordo sindacale".

A dicembre 2024 e a marzo di quest’anno, i lavoratori avevano intrapreso scioperi a oltranza per ottenere migliori condizioni e garanzie sul posto di lavoro. "Ora – assicurano le sigle dei metalmeccanici –, grazie all’acquisizione e agli accordi presi, sarà garantita continuità occupazionale, insieme alla salvaguardia della contrattazione collettiva aziendale, oltre a un impegno dell’impresa ad anticipare le quote Inps dovute durante l’utilizzo di ammortizzatori sociali. E’ stato raggiunto un grande risultato grazie alle lotte e alla partecipazione di lavoratrici e lavoratori, ma ora – avvertono Fim Fiom e Uilm – ci aspettiamo che venga attuato il piano industriale presentato al Mimit per garantire maggiori volumi produttivi sui siti italiani".

La vicenda della Meta System ha connotato gli ultimi mesi di lotta sindacale. Lo scorso 24 settembre, il management aveva annunciato l’ingresso nel capitale sociale di un socio cinese che avrebbe dovuto versare più di 170 milioni di euro allo scopo di ripatrimonializzare la società, atto che però non è mai avvenuto. Il 18 novembre scorso, il Tribunale di Reggio Emilia ha respinto la richiesta di confermare le misure protettive, proprio in virtù del fatto che i 170 milioni attesi dalla Cina non erano stati trasferiti. In mezzo scioperi, su scioperi, con la grande incertezza per il futuro di tantissime famiglie, nell’attesa che un grosso fondo prendesse a mano tutto. È avvenuto con il fondo Certina, e solo pochi giorni fa i sindacati avevano espresso forti preoccupazioni per la scadenza degli ammortizzatori sociali prevista per il 30 giugno prossimo. L’acquisto della società ovviamente innesta nuove prospettive, con un rilancio dell’azienda che dovrebbe ridare a breve ossigeno a tutti i comparti. Sul punto si era mostrato fiducioso il governo Meloni nei giorni scorsi, direttamente per bocca del sottosegretario leghista Claudio Durigon.

red. cro.